Deficit del sonno e comportamento: quante ore di sonno ti servono per inibire il cervello animale?

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Sto leggendo un libro entusiasmante sulla scienza del sonno.

Probabilmente è attualmente la punta di diamante sull’argomento a livello mondiale.

Il suo autore è un certo prof. Matthew Walker.

Anche se il suo nome probabilmente non ti dice niente, questo neuroscienziato ha insegnato ad Harvard ed è attualmente professore all’Università di Berkeley in California, dove insegna neuroscienze e psicologia.

Inoltre è direttore del Laboratorio del sonno e neuroimaging nella stessa Università.

Nei suoi 20 anni di carriera come ricercatore ha pubblicato oltre 100 studi scientifici.

Insomma è una di quelle persone alle quali si rivolge la NASA o la FAA (Federal Aviation Administration) per avere risposte su problematiche inerenti al sonno.

Diciamo quindi che se la NASA si fida di quello che dice in merito al sonno il prof. Walker, possiamo fidarci anche noi 🙂

Bene. Faccio una premessa breve per farti apprezzare meglio la portata della scoperta che sto per mostrarti…

CERVELLO ANIMALE E CERVELLO UMANO 

Nel nostro cervello sono presenti due aree che per molti versi hanno funzioni opposte:

1. Il cervello animale (o cervello rettiliano costituito dall’amigdala e aree affini) è associato all’impulsività e all’emotività collegata a paura, violenza, piacere ecc.

2. Il cervello umano (rappresentato dalla neocorteccia, in particolare dalla corteccia prefrontale) che presiede alla valutazione logica, analitica, scevra dall’elemento emotivo. È la parte che fornisce l’impulso volitivo rivolto al bene maggiore a lungo termine e così via.

Come puoi ben vedere il cervello animale e il cervello umano sono paragonabili al diavoletto e all’angioletto che siedono rispettivamente sulla tua spalla sinistra e su quella destra.

Quindi il cervello animale ti conduce dove vuole lui per ottenere quello che desidera, senza curarsi minimamente degli effetti collaterali che ricadono su di te.

Ecco alcuni esempi di un cervello animale fuori controllo:

  • Abuso di alcool
  • Abuso di droge
  • Dipendenza dal sesso
  • Dipendenza dal cibo (abbuffate ecc.)

In queste condizioni c’è sempre una vocina che ti suggerisce di fare una di queste cose nonostante gli impliciti effetti collaterali:

Dai che ti frega, poi da domani ci rimettiamo in riga!“.

Ecco perché le diete non funzionano mai: perché si focalizzano sulle istruzioni da seguire ma non prendono in considerazione le dinamiche del cervello animale e di quello umano.

Al contrario, il cervello umano rappresenta il contrappeso per questi impulsi, che spesso degenerano in un quadro di autodistruttività fuori controllo.

IL GRANDE INIBITORE

Il cervello umano viene infatti anche chiamato il grande inibitore.

Ma che cosa inibisce?

Inibisce proprio gli impulsi generati dal cervello animale per evitare che un loro eccesso sfoci in un rischio per la vita.

Ok, questa era la premessa, ora fai attenzione

Una delle numerose informazioni affascinanti che sono emerse nel corso delle intense ricerche sul sonno degli ultimi 10-15 anni – presentate all’interno del libro di Walker – è la seguente:

Senza sonno, l’accoppiata fra queste due regioni del cervello è perduta. Non possiamo imbrigliare i nostri impulsi atavici: troppo pedale (amigdala) del gas e non abbastanza freno regolatorio (corteccia prefrontale)“.

Infatti…

In seguito a una carenza di sonno (anche una sola notte) il nostro cervello inverte la tendenza verso un pattern primitivo di reattività incontrollata.

E non parliamo di intere notti insonni.

Una sola notte di sonno insufficiente (dove è stato ampiamente chiarito che per il 99% degli individui significa meno di 8 ore) acuisce immediatamente l’attività del cervello animale nei confronti di quello umano.

Per non parlare di una intera settimana con sole 7 ore di sonno: l’effetto cumulativo è impressionante e purtroppo non si riesce a recuperare con una domenica di sonno abbondante.

Nonostante molti si siano “abituati” a vivere sotto la soglia minima di ore di sonno richieste per il buon funzionamento del cervello e dell’intero organismo (ossia 8 ore), le conseguenze sono nefaste.

Dopo avere letto questo libro credo veramente che una percentuale incredibilmente elevata di malattie della sfera nervosa e di quella fisica derivino semplicemente da un deficit cronico di sonno (e da nient’altro se non da quello).

Quindi ricorda quanto sia importante “sacrificare” qualche ora di televisione andando a dormire alle 22:30 o prima, piuttosto che alle 00:30 o dopo.

COSA FARE SE SOFFRI DI INSONNIA

Ti lascio la mia guida completa per dormire senza farmaci alla quale puoi accedere facendo clic sul link in blu che trovi più in basso.

Le informazioni che vi troverai ti aiuteranno ad affrontare e ridurre l’insonnia senza usare farmaci (che purtroppo non rappresentano la migliore soluzione a questo problema).

Alla prossima, 😉

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Fonti e risorse

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