Dieta macrobiotica: cosa tenere e cosa lasciare 

[Tempo medio di lettura: 11 minuti]
dieta macrobiotica
dieta macrobiotica

La dieta macrobiotica è la prima dieta che ho sperimentato da ragazzino.

A 14 anni mi ero immerso totalmente nello stile di cucina macrobiotico, partendo dallo studio della sua filosofia.

Non solo. Mi ero lanciato anche nella sperimentazione pratica della preparazione di cibi e bevande secondo lo stile della macrobiotica.

Sono cresciuto con i nonni. Quindi, la mia sperimentazione macrobiotica avveniva in contrasto con le regole della cucina tradizionale romagnola, fatta di piadina, tagliatelle, carne, formaggi e così via.

DIETA MACROBIOTICA VS. CUCINA ROMAGNOLA

Immagina la scena

Mentre mia nonna cucinava il coniglio per mio nonno, io invadevo la sua cucina (già ridotta in dimensioni) con riso integrale, miglio e alghe.

Io ero quello che ai primi anni del Liceo Artistico durante l’intervallo di metà mattina si presentava col sacchetto di chips (“patatine”) di alghe kombu fritte in olio di sesamo.

Mentre i miei compagni di Liceo si fiondavano a comprare la spianata col salame io mi nutrivo con polpette di riso integrale condite con salsa tamari e semi di sesamo.

Scena impagabile 🙂 

Poi, in un paio di anni ho abbandonato la rigidità della dieta macrobiotica e sono passato a uno stile più libero all’interno di una dieta vegetariana.

Fino a che all’Università rincontro la dieta macrobiotica in centro storico a Urbino.

Infatti, lì c’erano sia una mensa macrobiotica sia un negozio di alimenti “Un Punto Macrobiotico”.

Anche se non condividevo più le stringenti regole della dieta macrobiotica, la mensa era ottima per i miei scopi, molto semplicemente perché con 2 euro e mezzo potevo mangiare sano.

Quindi, posso dire di avere sperimentato per anni questa proposta dietetica, così da poter alla fine decidere meglio cosa tenere e cosa lasciare della dieta macrobiotica.

Adesso, ci sono un paio di aneddoti che devo dire sulla dieta macrobiotica, ma non me ne vogliano i macrobiotici che stimo e apprezzo.

FRANCO BATTIATO E LA MACROBIOTICA

C’è un aneddoto raccontato da Franco Battiato abbastanza divertente nel quale trovo delle corrispondenze con la mia esperienza personale in tema di macrobiotici (seguaci della macrobiotica). Essendo Battiato un grande ricercatore in tema di mistica e pratiche di elevazione spirituale, nel suo percorso a un certo punto ha incontrato anche la filosofia macrobiotica.

Questo incontro, durato poco, lo racconta più o meno così

…il primo avvicinamento più concreto alla dieta macrobiotica lo ebbi in un negozio macrobiotico. Ogni negozio macrobiotico ha un commesso assolutamente dedicato alla causa macrobiotica e anche questo aveva il suo. Così chiesi al commesso: ma scusa tu quanti anni hai? e lui: trenta. E io pensai: Coooosa!!! allora scappai immediatamente e lì termino il mio rapporto con la dieta macrobiotica.” 🙂 🙂 🙂

Questo aneddoto divertente di Battiato mi fa pensare a quei veri e rigidi macrobiotici che ho incontrato sul mio cammino.

L’impressione che ho avuto è che dai veri macrobiotici (fra quelli che ho incontrato) emanasse un tipo di energia particolare…

Un energia calma (quasi flemmatica) e minima.

Cioè, non posso di certo dire che dai macrobiotici che ho incontrato emanasse energia frizzante in abbondanza. Tanto che a volte vi si poteva riscontrare anche un viso pallido a volte tendente al grigio.

Certo, questo non basta per fare una statistica accurata degli effetti della macrobiotica sulla salute, è solo un’impressione personale che riporto.

Ma non dovrebbe accadere questo. In fondo, fanatismi a parte, la dieta macrobiotica è fondamentalmente una dieta sana (con le dovute correzioni che ti propongo fra poco…).

CHIUSURE MENTALI ED ESTREMISMI INGIUSTIFICATI

Non sarà piuttosto la chiusura mentale tipica di una certa interpretazione unilaterale della dieta macrobiotica a “far male”?

Sì, la chiusura quasi sempre fa male.   

Non che tutti i macrobiotici vivano in modo chiuso e settario questa filosofia, per carità! Sembra però che gli esseri umani in generale siano più propensi a cadere in idee unilaterali piuttosto che restare indipendenti nel loro pensiero.

È solo un’ipotesi, non ne sono sicuro, ma forse è questo l’aspetto di fondo che genera una carenza di energia che ho riscontrato spesso nel fervente macrobiotico.

Oppure, un’altra ipotesi potrebbe essere relativa alla nostra unicità individuale.

Se infatti consideri l’evidenza che ognuno di noi è anche un’organismo unico, inserito in un ambiente particolare e dedito ad attività fisiche e mentali specifiche, non sembra giusto fare riferimento a un modello rigido e immutabile.

La dieta macrobiotica non è completamente rigida, perché le proporzioni, le quantità e le qualità dei vari ingredienti possono venire aggiustate in funzione delle specifiche esigenze. Ma…

Quello che viene modulato riguarda solo l’uso di alcuni condimenti, il metodo di cottura usato, la stagionalità, ecc. Forse non abbastanza per mantenere un’ampia e sana elasticità.

“Se tendi la corda oltremisura si spezzerà ma se la lasci troppo lenta non suonerà”. Così Siddharta scoprì la via di mezzo: la strada dell’illuminazione è la linea che sta tra tutti gli opposti estremi.” 

(Tratto dal film Il Piccolo Buddha di Franco Zeffirelli)

DIETA MACROBIOTICA: MODELLO DI BASE

Il modello base della macrobiotica è sempre uguale. La proposta della dieta macrobiotica è questa…

Tratto da: Macrobiotica di Michio Kushi – ed. Red.

La dieta macrobiotica si è sviluppata sulla base filosofica del Taoismo.

Il Taoismo vede l’universo manifesto come espressione delle qualità opposte Yin e Yang.

Yin = Oscurità, luna, notte, oscuro, passivo, freddo e così via. 

Yang = Luce, sole, giorno, chiaro, attivo, caldo, e così via. 

La salute secondo la macrobiotica deriva dall’alimentarsi con cibi e bevande che siano già al massimo equilibrio di questi opposti.

I cereali integrali e interi (in chicco) sono considerati dalla dieta macrobiotica uno degli alimenti più equilibrati. Per questo entrano a far parte di questa dieta in modo preponderante.

La vita è la vita, non puoi imbrigliarla in schemi precostituiti.

Piuttosto devi seguire il flusso della vita, in modo da poter riadattare questo o altri stili di alimentazione sulla base delle tue specifiche esigenze attuali. Non è detto che queste siano uguali a quelle che avrai fra un anno o due.

Vediamo quindi quello che possiamo tenere di valido della dieta macrobiotica.

Lo scopo di questo filtraggio è il tentativo di salvarne solo gli effetti benefici, senza bisogno necessariamente di diventare seguaci della macrobiotica. 

LE TRE REGOLE AUREE 

Se vuoi provare un nuovo approccio alimentare o salutistico (macrobiotica o altro), segui le 3 regole auree per evitare problemi e tenere solo il buono.

Le 3 regole auree rappresentano il tuo indicatore di direzione.

Sono una specie di bussola che all’interno della tua sacrosanta e libera sperimentazione ti evitano di incappare in errori sgraditi.

REGOLA AUREA N°1: Cosa ti dice il corpo?

Ascolta i messaggi del tuo corpo. Poni attenzione a come ti senti dopo aver mangiato un certo cibo o dopo aver bevuto una certa bevanda.

Soprattutto cerca di capire se un certo cambio di abitudini dopo un certo periodo (qualche settimana dovrebbe essere già sufficiente) abbia giovato al tuo corpo oppure no.

Il tuo corpo è infinitamente più intelligente di una teoria umana (quale che sia) e risponderà positivamente agli alimenti giusti, al contrario reagirà male agli alimenti sbagliati.

Usare solo questo criterio-guida però potrebbe essere ingannevole perché l’effetto placebo o nocebo può farti credere di stare rispettivamente meglio o peggio solo perché credi che quello che hai mangiato sia salutare o nocivo.

Infatti la regola è ascolta il corpo, non la mente, cioè non le tue convinzioni del momento su questo o quello.

REGOLA AUREA N°2: Cosa dicono le analisi?

Non respingere l’idea di fare le analisi, usa il medico a tuo beneficio. Uno screening analitico di routine ogni 6-12 mesi può darti indicazioni preziose.

Come va il colesterolo buono dopo avere intrapreso per 3 mesi una certa dieta? e la funzionalità epatica? gli ormoni tiroidei o quelli ipofisari?

Ovviamente l’interpretazione delle analisi va lasciata al medico e discussa con lui. 

REGOLA AUREA N°2: Basati sulle conoscenze più solide che hai accumulato finora

Va benissimo cercare e approfondire anche filosofie alternative affascinanti (evviva la creatività!). Questa ricerca però va fatta senza dimenticare tutta la conoscenza più solida che hai accumulato fin qui.

Qui però sorge un problema non da poco.

Sembra infatti che dell’alimentazione si possa dire qualunque cosa. Quale alimentazione è la più sana e quale approccio ha il maggior valore terapeutico?

In questa ricerca cerco di darti il mio piccolo contributo.

Quello che scrivo sul blog manuelcasadei.com è frutto di una ricerca assidua fatta con passione e corroborata dalla sperimentazione personale, che dura già da 25 anni. 

Io cercherò sempre di darti le conoscenze più solide di cui disponiamo per avvicinarti il più possibile a una salute perfetta che non richieda una visione unilaterale.

DIETA MACROBIOTICA: LA CLASSIFICA DI COSA LASCIARE E COSA TENERE (IN FUNZIONE DELLE CONOSCENZE PIU’ SOLIDE)

Rinnovo tutto il rispetto possibile per l’approccio spirituale che la macrobiotica ha nei confronti dell’alimentazione e della vita. A partire da questo però cerco di sviluppare una breve classifica di cosa tenere e cosa lasciare della dieta macrobiotica.

Questa classifica è fatta sulla base delle conoscenze più solide che sono state maturate in materia di alimentazione e sana. A questa aggiungo anche la mia personale esperienza sia teorica che pratica.

DIETA MACROBIOTICA: COSA LASCIARE SULLO SCAFFALE DEL NEGOZIO MACROBIOTICO

SEITAN 

Il seitan è un sostituto della carne utilizzato nella dieta macrobiotica e non solo. Un grande problema del seitan è che costituito da glutine: uno dei maggiori allergeni alimentari in circolazione (assieme al lattosio e alle proteine delle uova).

Collegamento all’articolo: “Intolleranza al glutine: 9 sintomi che segnalano una possibile sensibilità a frumento, orzo e segale”.

2°) VERDURE SOTTOVUOTO

Certe verdure di difficile reperibilità come il daikon (un ravanello gigante) si trovano disponibili in buste di plastica sottovuoto nei negozi di macrobiotica o negli store di alimenti naturali.

Non ci sono grossi problemi nel voler provare anche questi alimenti. Al contrario, non ha molto senso che questi diventino ingredienti di uso frequente perché proprietà più o meno simili si possono ricavare anche da altri vegetali locali.

Ad ogni modo è proprio il concetto di verdure sottovuoto a essere brutto. Con tutte le verdure fantastiche che abbiamo disponibili fresche! a parte il fatto che in alcuni negozi si inizia a vedere anche il daikon fresco. Ma questo è un concetto che vale per qualunque verdura, daikon a parte.

3) TROPPI CEREALI?

Siamo d’accordo che i cereali integrali sono preziosi, ma potrebbero anche diventare troppi, soprattutto in un individuo sedentario. Infatti, se poi uno inizia a mangiare il 60% di cereali ad ogni pasto inclusa la cena, potrebbero trasformarsi in grasso in eccesso.

Inoltre, non tutti i cereali integrali hanno lo stesso valore salutistico. Forse in macrobiotica il frumento è  ancora troppo preponderante rispetto ad altri cereali con meno glutine.

DIETA MACROBIOTICA: COSA TENERE

VERDURE (IN ABBONDANZA)

Soprattutto le verdure biologiche, stagionali e a km zero (o quasi).

CEREALI INTEGRALI E LEGUMI

Sì, però scegliendo soprattutto quelli con meno glutine. In quantità comunque non eccessiva in relazione alla richiesta energetica individuale (sei in poltrona tutto il giorno oppure percorri 20 km al giorno in bicicletta?).

ZUPPE E BRODI VEGETALI

Una buona zuppa calda con verdure, spezie, alghe, e qualche condimento è un ottima apertura per qualunque pasto. Soprattutto è piacevole nei mesi freddi.

Sono piatti perfetti per un’alimentazione sana. Idratano e hanno un’azione tonificante senza appesantire, inoltre sono una miniera di micronutrienti.

MISO E CONDIMENTI FERMENTATI

I condimenti fermentati come il miso di riso, sono ricchi di enzimi che aiutano la digestione. Tutto quello che di naturale alleggerisce il processo digestivo e assimilativo è il benvenuto!

POCA FRUTTA

La frutta come tutte le cose ha due facce opposte da considerare.

La faccia benefica: ricchezza di antiossidanti, fibre, vitamine, minerali, composti fitochimici salutari.

La faccia controproducente (non voglio dire dannosa): presenza di fruttosio e altri zuccheri.

La sintesi delle due facce appena considerate ti dice che la frutta va consumata in modo controllato, non eccessivo.

Il fruttosio infatti crea problemi così numerosi che non ti aspetteresti da uno zucchero della frutta approfondisci qui: il fruttosio fa male.

La frutta molto matura, dolce, tropicale (a parte l’avocado), essiccata (fichi, datteri, ecc.) andrebbe ridotta al massimo.

La frutta favorevole alla salute e alla linea è invece quella più ricca di antiossidanti e meno dolce. Approfondisci qui per vedere una tabella del contenuto di fruttosio e antiossidanti nella frutta più comune.

ZERO CARNE

Ormai è chiaro come la carne sia un alimento da tenere sotto stretto controllo, sempre meglio evitarla.

E se vuoi fare il paleolitico (mai sentito il termine paleodieta?) allora dovresti anche seguire il consiglio del professor Franco Berrino (luminare di epidemiologia dei tumori) che dice più o meno così…

…se poi uno vuole seguire una dieta a base di carne e pesce come presume si facesse in epoca paleolitica, allora dovrebbe anche sottoporsi alla riduzione calorica e ai digiuni di giorni che in quello stesso periodo erano assai frequenti…1

Una cosa interessante riguardo alla teoria della paleodieta secondo la quale l’uomo si sarebbe sempre cibato in prevalenza di carne e pesce si scontra con le osservazioni effettuate sugli indigeni, i quali hanno una dieta 80% vegetariana e solo 20% carnivora-pescivora.

Questa dovrebbe essere la vera paleodieta basata su quello che possiamo vedere oggi dell’alimentazione dell’essere umano inserito nel proprio ambiente naturale: 80% vegetariana e 20% carnivora-pescivora.

Tutto ciò condito con giorni di digiuno e riduzione calorica.

In generale, oltre al ridotto consumo di carne, quello che non si dovrebbe mangiare MAI sono gli insaccati (nemmeno quelli da produzione biologica).

Inoltre le carni rosse sono associate ai tumori dell’apparato digerente e la cottura della carne ne determina anche un aumento della pericolosità. Le carni arrostite sono quelle più dannose.

Per una prospettiva evolutiva dell’alimentazione puoi anche consultare l’articolo “lo zucchero fa male”  (si parla anche delle teoria dell’uomo raccoglitore-cacciatore).

UN PO’ DI PESCE

Il pesce è ricco di grassi buoni, ad azione antinfiammatoria. Inoltre, è costituito da proteine di elevato valore biologico.

Da piscicultura biologica o selvaggio.

Evitare l’eccesso di tonno, sgombro e pesce spada. Sono i pesci più propensi all’accumulo di metalli tossici come piombo e mercurio.

I metalli tossici si accumulano nel mare e da lì passano soprattutto in questi pesci attraverso la catena alimentare.

Nella mia incursione recente al punto macrobiotico di Rimini ho trovato questi prodotti eccellenti

– Verdure biologiche a prezzi bassi

– Conserva di susine senza dolcificanti

– Pasta (maccheroni) di avena (a glutine quasi zero)

– Gomasio (semi di sesamo e sale integrale)

– Alghe

– Crema di cavolo

– Crema di olive 

– Crema di capperi

– Olio di oliva EVO

– Spezie italiane fantastiche

– Cereali integrali di ogni tipo

– Polvere di equiseto

CONCLUSIONE

I vanti curativi della dieta macrobiotica sembrano provenire dai capisaldi della sana alimentazione, che in buona parte caratterizzano questa dieta, più che da altre sue caratteristiche peculiari2.

Avvicinarsi alla dieta macrobiotica senza diventare macrobiotico sembra la scelta migliore, perché ti lascia la possibilità di tenere ciò che è buono della macrobiotica e lasciare ciò che è meno buono.

La prima cosa da abbandonare della dieta macrobiotica è senz’altro il seitan e l’eccesso di frumento.

La prima cosa da tenere della dieta macrobiotica sono le verdure biologiche fresche in abbondanza. Inoltre, i cereali integrali interi con meno glutine o zero glutine (riso, meglio nero venere, grano saraceno, miglio).

Le zuppe di verdura con miso di riso sono fantastiche, soprattutto per l’inverno (a inizio pasto come aperitivo o per uno spuntino).

Questo dalla mia esperienza e dalle conoscenze più solide in materia di alimentazione sana è quello che terrei e quello che abbandonerei della macrobiotica.

Se vuoi provare qualche piatto della tradizione macrobiotica – e se vuoi verificare di persona se i macrobiotici sono davvero un pò grigi 🙂 cerca il ristorante macrobiotico più vicino alla tua città. Bòn appetit!

Tu hai avuto già qualche esperienza in tema di macrobiotica? scrivi un commento nell’apposita zona in fondo all’articolo e fammi sapere il tuo punto di vista!

A presto,

P.S. Se hai trovato l’articolo utile, condividilo utilizzando i pulsanti che trovi in fondo all’articolo. Per te è una piccola azione ma per me vuol dire tanto!

DISCLAIMER MEDICO E LEGALE:
Le informazioni fornite dal sito web manuelcasadei.com non sono intese a diagnosticare, trattare e prevenire nessun disagio o malattia. Il fruitore di questo sito web è sempre responsabile per la sua salute e Manuel Casadei, ti incoraggia a seguire questi consigli con l’approvazione e la supervisione di un medico di fiducia e declina ogni responsabilità riguardo ad azioni compiute seguendo ciò che è scritto in queste pagine.

Immagini: Google immagini.

mostra fonti e risorse +

Fonti e risorse:

1. Il cibo dell’uomo di Franco Berrino edizioni Franco Angeli. 

2. “The macrobiotic diet in chronic disease” di Lerman RH.

Copyright © 2012 · manuelcasadei.com · l’autore di questo sito è Manuel Casadei · tutti i diritti sono riservati. 47893 Borgo Maggiore, San Marino (RSM). Email: info@manuelcasadei.com