Dieta Personalizzata: Quando Sceglierla, Come Valutarne la Qualità e Un’Alternativa Standardizzata

[Tempo medio di lettura: 6 minuti]

In questo articolo scoprirai alcune cose importanti da sapere in relazione a una dieta personalizzata. 

  1. In quali casi è opportuno optare per una dieta personalizzata
  2. Un segnale d’allarme proveniente da chi ti propone una dieta personalizzata (da cui stare alla larga)
  3. Un’alternativa standardizzata e basata sui capisaldi della sana alimentazione da cui partire per poi approdare a una dieta personalizzata

dieta personalizzataUna dieta personalizzata è senz’altro un valido strumento per ottenere il massimo da un piano alimentare, a patto che chi la formula abbia anche un livello di competenza possibilmente un po’ sopra la media.

DIETA PERSONALIZZATA: IN QUALI CASI È OPPORTUNO SCEGLIERLA

Personalizzare qualità e quantità degli alimenti in funzione delle condizioni specifiche di un individuo è sicuramente di aiuto. Soprattutto se sono presenti esigenze particolari come:

  • Condizioni patologiche organiche
  • Condizioni psicologiche delicate
  • Attività fisica intensa
  • Obesità

Inoltre, c’è anche il fattore psicologico in gioco.

A volte semplicemente si desidera avere qualcuno che ci segua passo passo nel percorso. Non c’è niente di male, anzi cercare un aiuto per risolvere i propri problemi e andare avanti nella vita è segno di evoluzione e maturità.

Avere una dieta personalizzata stampata su un foglio di carta con tutti i pasti prestabiliti e ben delineati aiuta a restare fedele ai buoni propositi iniziali.

Ma quando vedo una dieta che propone ancora le miserabili gallette di riso soffiato per colazione… come dire, mi viene il latte di mandorle alle ginocchia! 🙂 

gallette di riso soffiato

UN SEGNALE D’ALLARME PROVENIENTE DA CHI TI PROPONE UNA DIETA PERSONALIZZATA (DA CUI STARE ALLA LARGA)

Considero il consiglio di usare gallette di riso soffiato come una specie di campanello d’allarme che comunica: attenzione, attenzione, qui siamo ancora alle gallette di riso soffiato, roba di 20 anni fa da dietologo dell’ospedale.

Le gallette di riso soffiato sono estremamente facili da digerire. E questo sembra essere il vantaggio più amato dal nutrizionista medio.

Ma scusa amico nutrizionista… stai indicando l’utilizzo della galletta di riso soffiato perché davvero il cliente soffre di digestione difficile oppure lo fai solo per abitudine, perché vai ancora dietro alla formazione accademica di base?

Pensa che le gallette di riso soffiato sono così tanto digeribili che hanno un IG  (indice glicemico) di 82. Cioè, appena entrano in bocca iniziano già a scomporsi in glucosio rilasciandolo rapidamente nel circolo sanguigno.

Per aiutarti con un paragone lo zucchero da cucina ha un IG di circa 60.

Inoltre, non saziano un tubo.

Per l’abitudine di proporre questo alimento raffinato e industrializzato così tanto digeribile, spesso si dimenticano tutti i suoi svantaggi: troppe calorie in relazione alla quantità ridotta, picco glucidico troppo elevato, effetto saziante minimo

Se lo zucchero fa male e ha un IG di circa 60, le gallette di riso che hanno un IG di 82 (e sono senza valore aggiunto dal punto di vista dei micronutrienti e antiossidanti) potranno fare bene??? ? mmmmh, no, non direi…

E dove sarebbe tutto questo bisogno di digeribilità?

Hai mai visto qualcuno che non riesce a digerire una fetta di pane integrale?

…Oooh, guarda non mi fare mangiare 50 grammi di pane integrale biologico perché proprio non lo digerisco! quando mangio una fettina di pane integrale, soprattutto a colazione, mi resta lì sullo stomaco per mezza giornata.

Dai, non puo’ essere. Va bene, se poi capitasse a 1 su 1000 vabbè, in quel caso vai pure di galletta soffiata. Ma nel 999 per mille dei casi per piacere mangia una vera fetta di pane integrale al posto della galletta di riso soffiato.

Nota: pane integrale vero, non il pane integrale finto (con fibra) di supermercato confezionato fatto con farina bianca+crusca+glucosio ?

Il sonno della ragione genera i panbauletti…?

pane finto integrale

È solo un esempio questo delle gallette di riso soffiato per dire… che cavolo! a volte si trovano dei dietologi o nutrizionisti che fanno pietà.

Altro esempio?

Ieri ho visto in TV una nutrizionista che suggeriva: “Fare una cena a base di carboidrati alleggerisce e facilità la digestione”. Oooook.

Se parliamo di verdure e un pò di legumi tutto bene, sottoscrivo. Ma cosa pensa la gente quando sente nominare i carboidrati? pensa forse ai broccoli o ai fagioli? naaaa. Probabilmente pensa a un bel piatto di pasta.

Se infatti uno interpreta male e pensa “Guagliu’, facimmece nu bellu piatto de pasta! così per stà leggeri perché tanto sò carboidrati, l’ha detto la nutrizionista in tivvù…” In questo caso gli svantaggi dei carboidrati alla sera superano i vantaggi dati dalla loro digeribilità.

Un eccesso di carboidrati a cena determina una loro più facile trasformazione in grassi di deposito e glicogeno epatico inutilizzato.

GROSSO GRASSO PROBLEMA N°1

Il grasso della pancia è una specie di fornace produttrice di molecole infiammatorie. Il grasso addominale è veramente un fattore di rischio per molte malattie cronico degenerative.

Cenare troppo tardi, troppo abbondantemente e usando troppi carboidrati spinge il corpo a generare grasso addominale. Questo è ancor più vero se non fai nessuna o quasi attività fisica.

GROSSO GRASSO PROBLEMA N°2

Cenare troppo tardi, troppo abbondantemente e usando troppi carboidrati spinge il corpo a generare glicogeno epatico inutilizzato.

Il glicogeno epatico è una forma di stoccaggio del glucosio (che assumi dai carboidrati) e che si accumula nel fegato. La condizione naturale sarebbe di accumulare un po’ di glicogeno e poi bruciarlo quasi subito, accumularlo e poi bruciarlo, e così via…

Invece, quando conduci una vita sedentaria e mangi troppo, il glicogeno epatico resta a lungo fermo lì nel fegato. Possono iniziare così fenomeni fermentativi del glicogeno che immettono in circolo molecole dannose.

Ecco, quindi tornando alla nutrizionista in TV, anche se una cena a base di carboidrati è più leggera e digeribile rispetto a una bistecca, non significa che un piatto di pasta la sera sia una buona idea… au contraire, mon cher.

DIETA PERSONALIZZATA: COSA FARE PRIMA DI FISSARE UN APPUNTAMENTO

Quindi, prima di fissare un appuntamento con il nutrizionista per una dieta personalizzata, fagli uno squillo è chiedigli: “Mi scusi, lei è favorevole alle gallette di riso per colazione?”

Se all’altro capo ti rispondono: “Ma certo, le gallette di riso soffiato sono il caposaldo di una sana colazione!”. Allora puoi anche chiudere il telefono (tuuu, tuuu, tuuu…) con VIULEEENZA! ?

Quindi, una dieta personalizzata va benissimo, a patto che chi la formula sia qualche passettino avanti rispetto alle strrrr……ate che si sentono spesso in TV.

UN’ALTERNATIVA STANDARDIZZATA BASATA SUI CAPISALDI DELLA SANA ALIMENTAZIONE

Se non hai particolari esigenze psicofisiche che necessitino di una dieta personalizzata, un grande aiuto ti puo’ venire da un piano alimentare.

Certamente non ti sto parlando del primo piano alimentare che puoi scaricare online, ma di un piano alimentare che sia basato sui capisaldi della sana alimentazione.

Se partiamo dai dati scientifici, dall’esperienza comune e dalla ragionevolezza ormai abbiamo delle solide basi per formulare uno standard alimentare che svolga diversi compiti all’unisono:

  • Mantenere una mente attiva e lucida
  • Sviluppare un fisico snello e forte
  • Agevolare la longevità in salute
  • Nutrire la salute del corpo

A questa base alimentare va aggiunto l’ingrediente basilare del movimento fisico adattato alle proprie capacità, ma comunque su base giornaliera o quasi.

CONCLUSIONI

È tremendamente importante partire dalla conoscenza di quello che fa “universalmente” bene per elaborare una dieta personalizzata che faccia ancor più bene.

Infatti, un nutrizionista che per sviluppare una dieta personalizzata parte da criteri sbagliati produce una dieta personalizzata ma basata su fondamenta sbagliate.

E tu hai esperienza con i nutrizionisti “da gallette”? Dimmi cosa ne pensi commentando qui in fondo all’articolo.

A presto,

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