Diete iperproteiche: è vero che accelerano l’invecchiamento e aumentano l’incidenza dei tumori?

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Le diete iperproteiche sono state usate estesamente negli ultimi decenni, sia come scelta individuale, sia in seguito alle indicazioni di numerosi nutrizionisti.

Ma ora, grazie alle acquisizioni scientifiche recenti, possiamo scoprire capire meglio i pro e i contro di questo approccio dietetico controverso.

Ci sono alcune situazioni frequenti nelle quali l’alimentazione si arricchisce di proteine più del solito, come ad esempio:

  • Diete iperproteiche per l’aumento massivo del tessuto muscolare
  • Diete iperproteiche finalizzate alla perdita rapida di peso
  • Semplice noncuranza rispetto all’eccessivo utilizzo di proteine animali

In queste tre situazioni comuni si possono dedicare mesi o anni ad alimentarsi di proteine in maniera eccessiva con alimenti e integratori proteici.

A volte è proprio il medico o il nutrizionista a suggerire questo approccio che alternativamente può seguire l’onda della paleo dieta, della dieta chetogenetica o altre forme estreme di diete iperproteiche. 

Mentre il paziente perde peso rapidamente, peso che poi puntualmente riprende con gli interessi già pochi mesi dopo, qualcosa sta silenziosamente indebolendo le fondamenta della sua salute.

Come capirai meglio tra poco, le ricerche più avanzare sulla nutrizione a livello molecolare mostrano come un eccesso di proteine possa causare importanti problemi tra cui aumento del rischio tumorale e l’accelerazione dei processi d’invecchiamento. 

D’altro canto, le proteine sono essenziali per numerose funzioni dell’organismo e sono fondamentali per mantenere una massa muscolare ben formata, la quale a sua volta incide positivamente sull’estensione e sulla qualità della vita. 

Quindi, qual è il giusto equilibrio nell’assunzione di proteine che ti possa garantire il massimo beneficio con il minimo rischio? 

PROTEINE, GENE MTOR, ORMONE IGF-1 E MORTALITÀ

In sintesi, la cascata di eventi metabolici che collega un elevato consumo di proteine a un incremento del rischio di morte e un accorciamento della vita è il seguente:

Il gene mTOR, iperattivato da un eccesso di proteine stimola la sintesi di GH (l’ormone delle crescita), il quale incrementa i livelli dell’ormone IGF-1, che a sua volta aumenta la mortalità. 

Quindi il ciclo è: mTOR > GH > IGF-1 > mortalità. 

mTOR (detto anche gene dell’invecchiamento) è un gene la cui corrispondente via metabolica (mTOR) è associata alla sintesi di varie proteine e fattori metabolici che, come si è visto, conduce a un’accelerazione dei processi di invecchiamento e malattia tumorale quando sovraespressa. 

Al contrario, quando ne viene ridotta l’attivazione si ottiene un’estensione della vita in diversi organismi in vivo. Dunque per proteggerci dovremmo mangiare meno proteine, ma qui nasce un conflitto

Ovvero, per disattivare i geni dell’invecchiamento (mTOR) dobbiamo ridurre l’apporto proteico e per aumentare o mantenere la massa muscolare (la quale apporta numerosi benefici alla salute), dobbiamo al contrario aumentare l’apporto proteico. 

Come fare? Esiste un modo per ottenere entrambi i benefici? 

PERCHÉ CONSUMARE TROPPE PROTEINE CI RENDE VULNERABILI

Specialmente IGF-1, incrementa incidenza del cancro perché è un potente segnale di crescita a livello cellulare e quando ci sono danni genetici (mutazioni) allora questi vengono perpetuati e amplificati. 

L’apoptosi, che è un programma per il suicidio intelligente delle cellule ammalate, serve proprio a evitare questo, ma se circola molto IGF-1 allora questo segnale di crescita “sovrascrive” quello dell’apoptosi causando anche la crescita di cellule tumorali. 

Un incremento del consumo di proteine coincide con un aumento dei livelli di IGF-1. Le proteine sovraesprimono l’IGF-1. Ma l’IGF-1 disattiva anche l’autofagia, disattiva la duplicazione delle staminali e altri meccanismi di rinnovamento cellulare. 

In sostanza questo ormone, mentre disattiva tutti i più importanti meccanismi di riparazione delle cellule, permette anche alle cellule ammalate di sopravvivere e crescere a piacimento. 

Questa è la potenziale ricetta per il disastro. E nel frattempo numerosissime persone sono impegnate in un’alimentazione iperproteica per una delle tre ragioni indicare prima:

  • Perdere peso rapidamente
  • Aumentare massa muscolare rapidamente
  • Semplice abitudine a un eccessivo consumo di cibi di origine animale come carne, uova, pesce e latticini

Naturalmente l’IGF-1 ha anche una funzione cardine nelle fasi di sviluppo nelle quali i processi di crescita devono avvenire, come anche nella riparazione del tessuto muscolare e molti studi mostrano come una buona massa muscolare riduca tutte le cause di mortalità. 

Anche sui neuroni l’IGF-1 agisce come un importante fattore di crescita stimolando la neurogenesi e prevenendo anche la morte dei neuroni. 

ATTIVITÀ FISICA: RAPPRESENTA LA RISPOSTA AL DILEMMA DEI FATTORI DI CRESCITA?

Diversi studi dimostrano che l’attività fisica mediamente intensa induce il corpo a produrre IGF-1 che va direttamente dentro al cervello per proteggerlo e stimolare la neurogenesi, e anche nei muscoli per preservarli e svilupparli. 

Quindi anche in questo caso tutto è relativo, e l’IGF-1 possiede anche dei vantaggi non indifferenti. La discriminante fondamentale nei suoi confronti, che ne determina gli effetti benefici o al contrario negativi, è la seguente…

Quando ottieni un incremento di IGF-1 tramite l’attività fisica, questo va dritto al cervello e al muscolo dove genera potenti effetti benefici.

Al contrario, se è l’elevato introito proteico a generare un incremento dei livelli di IGF-1 (senza che vi sia attività fisica regolare), allora questo va anche nei tessuti sbagliati dove causa i danni sopracitati. 

Quindi l’attività fisica è un modo straordinariamente importante per assicurarsi che questo ormone IGF-1 finisca nei posti giusti dove ci fa bene.

FA PIÙ MALE BERE E FUMARE O MANGIARE TROPPE PROTEINE?

Esistono studi che hanno messo a confronto persone con un basso apporto di proteine ma sottoposte ai fattori di rischio più comuni come: obesità, fumo, alcolici ecc. e persone con un elevato apporto di proteine ma senza i fattori di rischio più comuni: non obesi, non fumatori, non bevitori ecc. 

Questi ultimi dimostrano lo stesso livello di rischio per tutte le cause di mortalità e per il rischio di cancro rispetto al primo gruppo. In altre parole, consumare troppe proteine fa male tanto quanto essere esposti ai più comuni fattori di rischio delle salute: fumare, bere alcolici ed essere sedentari.

L’unica cosa capace di minimizzare i rischi associati a un incremento del consumo di proteine consiste nel fare attività fisica intensa – possibilmente tutti i giorni.

Se stimoli la sintesi di IGF-1 tramite un elevato consumo di proteine, ma fai anche attività fisica, riesci a sfruttare più benefici dell’IGF-1 mentre allo stesso tempo ne riduci gli effetti negativi. 

Se hai questo carburante dell’IGF-1 in circolo, devi “costringere” l’organismo a usarlo per gli scopi per cui è stato progettato: crescita muscolare e protezione neuronale. 

DIGIUNO E IGF-1

Il digiuno breve o dieta mima-digiuno, grazie alla riduzione calorica per un periodo limitato, l’IGF-1 scende a livelli bassi e le cellule danneggiate vanno incontro ad autofagocitosi, inoltre le cellule staminali iniziano a duplicarsi attivamente a ritmi più elevati. 

Nel momento in cui reintroduci un normale apporto calorico, anche l’IGF-1 ritorna a livelli più elevati, ma in questo caso è il benvenuto perché serve per supportare la ripopolazione delle nuove cellule sane (duplicazione e crescita).   

Però il digiuno è estremamente sfidante da affrontare. Quindi vediamo le altre opzioni più semplici

IL LIVELLO IDEALE DI IGF-1 PER MASSIMIZZARE I BENEFICI E RIDURRE GLI EFFETTI COLLATERALI

Con il passare degli anni la produzione di GH e IGF-1 si riduce, causando atrofia muscolare e perdita massiva di neuroni.

Naturalmente per queste ragioni vogliamo mantenere sufficientemente elevati i livelli di GH e IGF-1 per preservare i muscoli e il cervello (ossia per mantenere delle buone performance psicofisiche), ma…

Nei topi, vermi e mosche una riduzione dei livelli di GH e IGF-1 sono associati a un’estensione della vita del +50%. È un risultato stupefacente! 

Di contro, se sovraesprimiamo o incrementiamo il livello di GH e IGF-1 fra le 100 e le 1000 volte otteniamo una riduzione della durata della vita nei topolini del -50%, quindi la durata della vita addirittura si dimezza!

Qualcosa di molto simile accade negli esseri umani. In alcune popolazioni dove si esprime un polimorfismo genetico che si traduce in una riduzione del livello di IGF-1, si osserva un allungamento della vita con aumento della presenza di centenari sani.

Perché accade questo? Ecco il meccanismo specifico…

Si è visto che la riduzione dell’IGF-1 causa l’attivazione di una serie di geni coinvolti nella produzione di antiossidanti endogeni. Se riesci a promuovere l’attivazione di questi geni, tutti i tessuti dell’organismo saranno maggiormente resistenti all’attacco dei radicali liberi (incluso il DNA) e il risultato sarà quello di un’estensione della vita in salute. 

I lati negativi della restrizione calorica con la finalità di ridurre il GH e l’IGF-1 sono: ridotta crescita dei tessuti, atrofia muscolare, atrofia cerebrale, e diminuzione del desiderio sessuale.

ORMESI: UN SEGRETO PER ATTIVARE I GENI DELLA LONGEVITÀ

Ora, ci sono altri modi naturali per aumentare l’espressione dei geni della longevità (o geni antiossidanti) senza doverti deprivare di nutrienti: in primis l’ORMESI. 

L’ormesi potenzia l’espressione dei geni antiossidanti tramite l’esposizione ad agenti che altrimenti risulterebbero tossici (ma in quel nuovo contesto organico e a dosaggi normali sono estremamente salutari e protettivi). 

Catechine e polifenoli agiscono esattamente in questo modo. Essi sono molecole ormetiche.

Entrambi non agiscono come antiossidanti classici (diretti) ma come antiossidanti indiretti perché stimolano la produzione di antiossidanti endogeni ben più potenti agendo sui nostri geni antiossidanti della longevità. 

Te verde, cioccolato nero (cacao), curcuma, mirtilli e altri vegetali ricchi di pigmenti viola (come le patate viola). 

Quindi, GH e IGF-1 elevati stimolano la crescita muscolare e neuronale, mentre quando sono bassi permettono l’espressione di geni coinvolti nella resistenza allo stress (geni della longevità o geni antiossidanti) estendendo la longevità in salute. 

LA SOLUZIONE FINALE AL PROBLEMA DELLE PROTEINE E DEI FATTORI DI CRESCITA (GH E IGF-1)

E finalmente siamo arrivati alla soluzione più intelligente per sfruttare i vantaggi delle proteine (incluso i fattori di crescita GH e IGF-1 che queste incrementano) mantenendo inalterato il nostro potenziale di longevità in salute.

Ecco la risposta:

  1. Incrementa la tua massa muscolare e la neurogenesi tramite un allenamento fisico vigoroso
  2. Attiva i geni della longevità consumando alimenti ricchi di polifenoli in associazione a un’alimentazione sana e bilanciata

In questo modo potrai evitare l’impegno psicofisico estremo che la restrizione calorica ti richiederebbe, mentre potrai aspirare a una longevità in salute e ottenere un corpo in forma, tonico, con un cervello performante anche in età avanzata.

Alla prossima, 😉

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Fonti e risorse

Immagini: Google immagini

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