Disturbo da alimentazione incontrollata: è davvero causato da un vuoto interiore o da una sofferenza emotiva?

sindrome da alimentazione incontrollata
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Nel descrivere il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating) come vorrei fare qui oggi, mi viene subito in mente l’esempio della sigarette.

Ecco qual è il collegamento nascosto fra sigarette e disturbo da alimentazione incontrollata di cui voglio parlarti…

COME LE SIGARETTE POSSONO AIUTARTI A COMPRENDERE MEGLIO IL DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA  

L’industria delle sigarette quante persone ha ucciso?

Sono circa 7.100.000 le persone che muoiono ogni anno a causa del fumo.

Quindi a oggi saranno quantificabili in centinaia di milioni, probabilmente sono circa mezzo miliardo le vittime uccise dall’industria del fumo…

Non solo “uccise”, ma uccise fra atroci sofferenze…

Le vittime non si fermano qui, pensa alle sofferenze di familiari e amici.

Anche queste sono vittime indirette dell’avidità e della assoluta noncuranza del business del fumo.

(Hey amico, gli affari sono affari!)

Loro sono a conoscenza del danno mortale che le circa 150 sostanze chimiche (irritanti e cancerogene) contenute nelle sigarette provocano in chi le usa giornalmente.

Quello stesso mix di sostanze è stato progettato per produrre 2 cose:

  • Piacere immediato
  • Forte dipendenza

In questo modo i poveri malcapitati non sanno più come fare a smettere, anche quando desiderassero farlo con tutta la loro volontà. 

Si tratta di un meccanismo malvagio fino all’osso.

E questi sono i frutti.

(UNA CERTA) INDUSTRIA ALIMENTARE E’ UGUALE ALL’INDUSTRIA DELLE SIGARETTE? 

Ora, riguardo al binge eating (le abbuffate alimentari) ti chiedo…

Pensi che un certo tipo di industria alimentare si sia comportando diversamente rispetto a quello che ha sempre fatto l’industria del fumo?

L’industria alimentare del cibo spazzatura (e anche di quello chiamiamolo “semi-spazzatura”) inserisce additivi chimici, zuccheri tra i più dannosi, coloranti, conservanti, grassi insalubri, e alimenti processati con gli stessi due obiettivi indicati prima…

Produrre piacere immediato e innescare una forte dipendenza.

sindrome da alimentazione incontrollata

Se l’analista ti ha ripetuto che il tuo problema di abbuffate compulsive nasce da un disagio interiore caratterizzato da un vuoto emotivo, una mancanza di amore, un trauma giovanile e via dicendo, forse è il momento di riconsiderare tutto da un nuovo punto di vista

Il nostro corpo non è stato progettato per gestire alimenti come quelli che escono dall’industria alimentare odierna: super-zuccheri, grassi saturi, additivi e ingredienti raffinati costituiscono una bomba psicotropa per il cervello.

PURI MECCANISMI DI DIPENDENZA DIETRO AL DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA

Questi super-zuccheri, grassi saturi, additivi e ingredienti raffinati producono uno stimolo di gratificazione immediata che porta al desiderio di riutilizzarli e induce una effettiva dipendenza.

Inoltre ti fanno ingrassare in modo straordinariamente efficace in breve tempo.

Questi sono gli “alimenti” che producono malattie e uccidono come il fumo di sigaretta tramite le seguenti diffusissime patologie:

  • Infarto
  • Ictus
  • Cancro

Che tu abbia o NON abbia un vuoto emotivo preesistente, questo tipo di alimenti (come patatine fritte, cioccolato, gelati, biscotti ecc.) scateneranno SEMPRE una tendenza al bingeing! Chi più chi meno.

Perché il cervello è fatto così: se gli fornisci una sostanza che genera gratificazione immediata, ne vorrà ancora e ancora di più… a prescindere dalle condizioni emotive preesistenti.

Il problema fondamentalmente è nell’alimento, non nello stato emotivo (o almeno non è di primaria importanza).

Immagina per un momento di essere teletrasportata nel periodo paleolitico dove, in quanto individuo raccoglitore-cacciatore, avevi a disposizione solo tuberi, carne, pesce, molluschi, noci, foglie e frutta…

Riesci a immaginare un attacco di bingeing (abbuffata) con questi alimenti?

Mmmmh, non è verosimile. Proprio perché questi sono alimenti naturali, integrali, e non scatenano effetti simil-sostanza psicotropa, nemmeno in presenza di un disagio emotivo preesistente.

DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA: LA CAUSA N°1

Quindi la causa scatenante N°1 è nell’alimento in sé.

L’unica azione efficace per uscire dal disturbo da alimentazione incontrollata è quella di riprogrammare i tuoi comportamenti rispetto a quegli alimenti che lo scatenano prima ancora dell’occuparsi del vissuto emotivo.

Se hai appreso che è il tuo stato emotivo a determinare il fenomeno del alimentazione incontrollata, questo ti toglie energia psichica per affrontare il problema.

Questo diventa una sorta di auto-sabotaggio, perché il pensiero inconscio dominante in questo caso sarà il seguente:

Finché il mio stato emotivo non sarà ideale non ci saranno le condizioni per correggere queste dinamiche disfunzionali.

Ma non è così!

Non esiste attendere condizioni emotive ideali, non esistono, e se anche arrivassero non durerebbero che dalla sera alla mattina.

DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA: NON E’ COLPA TUA!

Non è colpa tua. È la vita… è fatta così e noi siamo fatti così. Non c’è neppure niente di sbagliato. Si tratta di vedere queste cose in azione e agire dove PUOI effettuare un cambiamento.

Tu HAI CONTROLLO sul tuo atteggiamento.

Inizia dal riprendere il potere del tuo atteggiamento riguardo a queste false credenze.

Non si tratta di problemi emotivi, ma si tratta in primo luogo della biochimica del tuo cervello.

Quindi cosa puoi fare per ottenere la libertà definitiva da questi alimenti interrompendo così ogni disturbo da alimentazione incontrollata?

Innanzitutto smetti di rivolgere tutta la tua attenzione a problemi emotivi (più o meno importanti), perché in questo modo non farai altro che potenziarli e consolidarli.

CONCENTRA AL 100% LA TUA ENERGIA PSICHICA NELL’INTERROMPERE LA DIPENDENZA DA UN CERTO TIPO DI CIBI (IL RESTO VERRÀ DA SÉ)

Invece di concentrarti su veri o presunti vuoti emotivi o dolori esistenziali, usa la tua attenzione per interrompere la singola “dipendenza” alimentare che più ti infastidisce.

Se ad esempio i gelati sono il tuo problema, allora metti tutta l’energia per interrompere il legame malsano con i gelati. Non ci sono mezze misure, soprattutto nella fase iniziale. 100% eliminazione.

Fidati, è più facile 100% che 50%.

100% eliminazione è facile perché richiede solo un breve ma intenso sforzo iniziale, mentre 50% (o qualunque altra percentuale inferiore a 100%) significa sforzo e conflitto costante per cercare di consumare quel tanto e non di più.

Non è il modo giusto. È l’approccio che ti porta al fallimento.

Al contrario, l’approccio di successo è radicale: eliminare completamente il cibo che provoca il problema. Sarà difficile per un pò, poi ti chiederai perché prima ti era così difficile smettere.

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