Fitoestrogeni: per un trattamento naturale dei sintomi della menopausa

[Tempo medio di lettura: 13 minuti]

In questo articolo di presento meglio i fitoestrogeni. Un rimedio naturale per ridurre i sintomi più comuni associati alla menopausa.

fitoestrogeni

I fitoestrogeni possono dare un contributo utile in menopausa riducendo l’intensità e la frequenza di sintomi come: 

  • Diminuzione della libido
  • Desiderio di piangere
  • Vampate di calore
  • Dolori muscolari
  • Dolori articolari
  • Sbalzi d’umore
  • Depressione
  • Sudorazione
  • Palpitazioni
  • Secchezza
  • Irritabilità
  • Insonnia
  • Cefalea
  • Ansia

Sapevi che attualmente con l’estensione della vita media circa un terzo della vita di una donna è vissuta in menopausa?

E sapevi che solo in Occidente alle donne accade di dover subire al massimo grado gli spiacevoli sintomi associati alla menopausa? (fra poco vedremo perché).

Inoltre sempre in Occidente spesso la donna vive la menopausa come se si trattasse di una malattia.

LA MENOPAUSA È UNA MALATTIA?

I medici di tutto il mondo riportano invariabilmente come buona parte delle donne che iniziano a sperimentare alcuni dei tipici sintomi della menopausa si fanno prendere subito dall’ansia

Temono che si tratti della comparsa di una malattia.

Cioè spesso non fanno un’associazione immediata fra specifici sintomi che iniziano a sperimentare ed entrata in menopausa.

Piuttosto iniziano a pensare… mamma mia, e questo che è! sarà il cuore, o sarà una malattia brutta!?

L’entrata in menopausa è segnata dalla definitiva interruzione del ciclo mestruale. Quando il ciclo mestruale non si presenta più da almeno 12 mesi si considera raggiunta in via conclusiva la menopausa. 

Questa interruzione del ciclo è un effetto dei cambiamenti ormonali che avvengono nel corpo. Quando le ovaie smettono di produrre estrogeni e progesterone il ciclo mestruale si interrompe.

Tutto ciò fa parte di un naturale processo di maturazione e cambiamento della fisiologia femminile, quindi la menopausa NON è una malattia.

UNICITÀ INDIVIDUALE DELLA DONNA (ANCHE IN MENOPAUSA)

Ogni donna è unica. Così anche la sua fisiologia…

L’inizio e la durata di questi cambiamenti, come anche l’intensità e la frequenza dei sintomi che li accompagnano possono essere diversi in ciascuna.

Per questo motivo anche le eventuali terapie intraprese, sia naturali che ormonali, devono essere personalizzate il più possibile.

GLI STADI DELLA MENOPAUSA

La menopausa copre convenzionalmente tre diversi stadi:

  1. Perimenopausa
  2. Menopausa
  3. Postmenopausa

STADIO 1: PERIMENOPAUSA

La perimenopausa (che significa letteralmente “attorno alla menopausa”) è il periodo di avvicinamento alla menopausa. Alcuni sintomi tipici incominciano a comparire in questo periodo.

Normalmente la perimenopausa è inserita nel periodo che va dai primi 40 anni ai 50 anni con un’età media di 47 anni.

Naturalmente esistono anche casi di menopausa prematura (prima dei 40 anni) che necessitano di un’indagine medica dedicata.

Quando una donna entra in perimenopausa può iniziare a manifestare i sintomi classici:

  • Vampate di calore
  • Sudorazione notturna
  • Cambiamenti di consistenza e colore del sangue mestruale

Questi sintomi sono gli effetti delle fluttuazioni ormonali di estrogeni e progesterone. In perimenopausa gli ormoni femminili iniziano a oscillare in modo caotico e imprevedibile.

Alcune donne fortunate possono effettuare una transizione totalmente asintomatica alla menopausa.

Alcune altre donne possono sperimentare 1 o 2 anni di sintomi all’interno della perimenopausa.

Altre donne possono perfino trascorrere 10 anni in perimenopausa prima di raggiungere la menopausa.

In media lo stadio della perimenopausa dura dai 4 agli 8 anni.

STADIO 2: MENOPAUSA

La menopausa vera e propria si considera convenzionalmente raggiunta dopo almeno un anno trascorso senza ciclo mestruale.

L’intervallo di tempo in cui normalmente si raggiunge la menopausa va dai primi 40 anni fino all’ultima parte dei 50 anni.

In media la menopausa viene raggiunta all’età di 51 anni circa.

STADIO 3: POSTMENOPAUSA

La postmenopausa è tutto il periodo che trascorre dal raggiungimento della menopausa al resto della vita.

È questo il periodo in cui la donna mediamente passa un terzo della sua vita.

In questa fase gli ormoni femminili (estrogeni e progesterone) si attestano a un livello stabilmente basso.

Questi ormoni quindi smettono di fluttuare in modo caotico come accadeva nella perimenopausa e si “calmano” definitivamente.

postmenopausa

Nonostante questa riduzione stabile dei livelli ormonali alcuni sintomi tipici della perimenopausa, come le vampate di calore e la secchezza vaginale, possono continuare a presentarsi per molto tempo ancora.

I DISTURBI DELLA MENOPAUSA: PERCHÉ COMPAIONO? 

La comparsa dei caratteristici sintomi della menopausa è direttamente collegata alle fluttuazioni e alla caduta dei livelli di estrogeni e progesterone.

Ogni volta che questi ormoni di primaria importanza fanno sù e giù i vari distretti del corpo (cervello incluso) rispondono in modo diverso.

La risposta del corpo alla caduta di questi ormoni produce tutti i sintomi della menopausa.

LA STRANA CAUSA DELLE VAMPATE DI CALORE

C’è una correlazione fra estrogeni e ipotalamo (una regione del cervello).

Sappiamo che con il declino dei livelli di estrogeni l’ipotalamo tende a rimpicciolire.

Ma una delle funzioni principali dell’ipotalamo è di regolare la risposta al calore ambientale.

Se l’ambiente è troppo caldo il corpo, grazie all’ipotalamo, mette in atto dei meccanismi di raffreddamento come la sudorazione.

I ricercatori pensano che con la perdita di volume dell’ipotalamo venga persa anche parte della sua capacità di autoregolazione della temperatura.

Cioè questo centro di regolazione diventa più sensibile agli stimoli ambientali del calore. 

Il risultato?

Basta una stanza calda, un letto caldo, ecc. per scatenare caldane e sudorazione.

COME DISATTIVARE LE VAMPATA DI CALORE CON LA RESPIRAZIONE

Quando percepisci che una vampata di calore in arrivo puoi usare la respirazione per disattivarla sul nascere.

La respirazione diaframmatica o addominale può aiutarti.

Impara a respirare con l’addome invece che con il torace per portare in equilibrio il sistema neurovegetativo in favore del parasimpatico.

Il parasimpatico è quel circuito nervoso attraverso il quale è possibile rilassarsi. La respirazione addominale è uno dei modi più rapidi per calmare la mente e anche disattivare le caldane sul nascere.

Vai all’articolo e apprendi come respirare con l’addome

PERCHÉ LE DONNE ORIENTALI HANNO MENO PROBLEMI CON LA MENOPAUSA?

Pare che le donne orientali abbiano questa fortuna…

Passano attraverso la menopausa con meno disagi e meno stress.

Questo fenomeno potrebbe avere un fondamento correlato proprio ai fitoestrogeni.

L’alimentazione delle donne orientali è più ricca di alimenti fonti naturali di fitoestrogeni come la soia e i suoi derivati.

Tu puoi replicare lo stesso effetto usando piante, succhi e cibi che forniscono al corpo una fonte alternativa vegetale degli ormoni femminili.

Te li presento fra poco…

SOSTITUZIONE ORMONALE

La soluzione che la medicina allopatica propone contro i sintomi più severi della menopausa consiste nell’uso di ormoni.

La TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva), recentemente detta anche TO (Terapia Ormonale) o TOM (Terapia Ormonale per la Menopausa) consiste nella somministrazione di ormoni per combattere i sintomi più severi della menopausa.

Come tutti i farmaci anche la terapia ormonale sostitutiva ha dei potenziali effetti dannosi. Anzi, in linea generale gli ormoni sono più potenti dei farmaci, quindi…

Mentre gli ormoni assunti tramite terapia farmacologica riducono i sintomi della menopausa devi sapere che hanno anche delle potenzialità negative.

POTENZIALI EFFETTI COLLATERALI DELLA TOS

X] Problemi cardiocircolatori

Se la TOS viene iniziata troppo in là nella menopausa può portare a un peggioramento della salute cardiocircolatoria.

X] Cancro al seno

Gli studi indicano che una terapia estro-progestinica aumenta il rischio di cancro al seno dopo circa 5 anni di trattamento.

X] Trigligeridi

La TOS per via sistemica ha mostrato di aumentare i trigligeridi del sangue.

Questo concorre a un peggioramento dell’equilibrio dei grassi ematici quindi della salute di cuore e arterie. 

X] Ictus

Purtroppo anche in questo caso le ricerche indicano che una terapia ormonale ad assunzione orale aumenta il rischio di episodi ischemici.

Questo rischio aumenta per le donne di età più avanzata.

X] Trombosi venosa e polmonare

La trombosi è un’occlusione del passaggio di sangue all’interno dei vasi a causa di un coagulo (trombo).

Anche questo rischio aumenta con l’età.

X] Deterioramento cognitivo

Anche in questo caso sembra che un rischio maggiore di demenza senile sia a carico delle donne che hanno iniziato la TOS più tardi negli anni.

X] Cistifellea

Infine la terapia ormonale sostitutiva può aumentare il rischio di formazione di calcoli alla cistifellea e di altre patologie legate a quest’organo.

RAPPORTO COSTI / BENEFICI DELLA TOS

A costo di questi possibili effetti avversi indicati sopra la terapia ormonale sostitutiva riduce i sintomi più intensi della menopausa.

In ogni caso il medico cosciente di questi rischi non da poco cerca il cocktail migliore al dosaggio più basso possibile per ottenere benefici e minimizzare i rischi.

COSA SONO IN PRATICA I FITOESTROGENI

Devi sapere che in natura a volte si scoprono molecole simili o persino uguali in luoghi completamente diversi fra loro.

Un esempio?

Sai che in uno studio pare abbiano trovato addirittura l’ormone estrone nel melograno?!

Il melograno è notoriamente un frutto super protettivo soprattutto per le donne. I benefici del melograno (link all’articolo) sono un ombrello per la salute femminile.

Non a caso in questo studio viene fuori che il frutto del melograno (melagrana) contiene un ormone femminile: l’estrone.

Sembra incredibile, no è vero? 

E l’estrone è uno degli ormoni femminili che viene anch’esso utilizzato nei cocktail della terapia ormonale sostitutiva (TOS) per ridurre i sintomi della menopausa.

Bene, lo stesso estrone lo trovi anche in una spremuta di succo di melagrana!

Naturalmente in questo caso i dosaggi saranno minimi ma gli effetti sono comunque presenti.

E nel caso del melograno abbiamo solo effetti benefici e nessun effetto avverso.

L’esempio che ho citato qui sopra del melograno che contiene un ormone femminile è estremo. Comunque esempi simili avvengono anche con altri alimenti o piante officinali.

Diverse piante e alimenti hanno un naturale contenuto di molecole estrogeno-simili che prendono il nome di fitoestrogeni.

COSA VUOI DIRE “ESTROGENO-SIMILI”?

Le molecole estrogeno-simili sono simili agli estrogeni umani o comunque capaci di interagire con i recettori degli estrogeni che sono diffusi ampiamente nel corpo della donna.

Da qui viene il senso di usare dei fitoestrogeni per ridurre i sintomi della menopausa.

Quando nella perimenopausa gli estrogeni iniziano a oscillare abbassandosi a tratti bruscamente, lì può venire in aiuto l’azione fitoestrogenica.

I fitoestrogeni potrebbero continuare a stimolare i recettori degli estrogeni sostituendosi agli ormoni femminili che sono sempre meno presenti. 

In questo modo i sintomi della menopausa potrebbero essere ridotti di intensità o risolti come se gli ormoni fossero in parte ancora presenti.

Direi che vale la pena provare, soprattutto agendo a tempo debito, prima o durante la perimenopausa. In questo modo cresceranno anche le possibilità di successo.

PER CHI È ADATTO UN TRATTAMENTO CON I FITOESTROGENI?

In generale, se non soffri di sintomi severi e/o se ti trovi nelle fasi iniziali della perimenopausa o della menopausa i fitoestrogeni potrebbero aiutarti.

Infatti, una donna dovrebbe subito prendere in considerazione una dieta naturalmente più ricca di fitoestrogeni, anche prima della perimenopausa.

In questo modo potrebbe prevenire efficacemente molti dei disagi più fastidiosi delle menopausa proprio come accade alle donne Orientali.

I FITOESTROGENI PER UN TRATTAMENTO NATURALE DEI SINTOMI DELLA MENOPAUSA

È possibile che i fitoestrogeni riducano i sintomi della menopausa in modo simile a una terapia farmacologica?

Negli USA già nel 2003 il 22% delle donne usava trattamenti alternativi per ridurre i sintomi della menopausa1, fra cui agopuntura, massaggi e fitoestrogeni.

La terapia allopatica (dei contrari) che usa farmaci e ormoni è indubbiamente potente, ma si porta dietro anche gli svantaggi che hai visto elencati sopra.

Inoltre, nella maggior parte dei casi si occupa semplicemente di ridurre i sintomi e non agisce a monte del problema.

Anzi, c’è di peggio…

Non sono pochi i medici “illuminati” che hanno compreso come la medicina (e alimentazione) convenzionale sia una fabbrica di malati. Il sistema medico ci vuole tenere vivi e ammalati per poterci “curare” il più a lungo possibile.

Prospettiva complottista?

Mmmh…non credo, anzi più vado avanti e più mi rendo conto di come la realtà superi sempre la fantasia più fervida.

La medicina naturale viene spesso definita anche terapia dolce.

È dolce e quindi meno violenta rispetto all’uso di farmaci di qualunque tipo, ma non per questo dev’essere sottostimata.

In generale, tranne per i casi più refrattari al miglioramento, un trattamento a base di fitoestrogeni sembra una buona alternativa naturale per alleviare i sintomi della menopausa.

Naturalmente per godere al massimo dei vantaggi dei fitoestrogeni, questi andrebbero inseriti nell’integrazione alimentare quotidiana il prima possibile.

Anche la continuità d’uso fa tutta la differenza. Le interruzioni di trattamento possono indebolire gli effetti benefici dei fitoestrogeni.

Nota: provare i fitoestrogeni per due settimane o meno non ha molto senso.

PER QUANTO TEMPO SI DEVONO USARE I FITOESTROGENI PRIMA DI VEDERE QUALCHE RISULTATO?

Si dovrebbero superare i 30 giorni di utilizzo continuativo (a dosaggio appropriato) per iniziare ad apprezzare i benefici dei fitoestrogeni.

Provare un prodotto a base di fitoestrogeni per un solo paio di settimane non ha senso… poi per forza di cose di è portati a dire… beh ma non mi hanno fatto niente! non funzionano!

Lasciagli il tempo di agire… 

Meccanismi di azione diversi hanno tempi di risposta diversi.

Aspetta almeno 30 giorni di uso continuo per valutare se nel tuo caso i fitoestrogeni ti portano benefici sufficienti. Ma possibilmente sarebbe meglio procedere per qualche mese di utilizzo.

Infatti…

In uno studio2 che valutava l’impatto benefico dei semi di lino sui sintomi della menopausa l’utilizzo giornaliero (40g/giorno) dei semi è durato 5 mesi

Come vedi anche in questo studio che ho appena citato si è lasciato ai fitoestrogeni il tempo necessario per agire al massimo.

BENEFICI DEI FITOESTROGENI

  • Potrebbero proteggere dall’insorgenza del cancro al seno e all’endometrio3
  • Benefici cardiovascolari: inibiscono la formazione di placche ateromatose
  • Preservano l’osso e ne stimolano la mineralizzazione4
  • Abbassano il colesterolo
  • Antiossidanti

Adesso finalmente vediamo quali sono le piante più studiate ed efficaci per l’effetto fitoestrogenico…

PIANTE CHE CONTENGONO FITOESTROGENI

TRIFOGLIO ROSSO

trifoglio rosso
trifoglio rosso

Il trifoglio rosso spicca su molte piante ad azione fitoestrogenica per certe sue caratteristiche.

  • È una delle fonti più ricche di fitoestrogeni con i suoi 5g su 100g di sostanza.
  • I suoi fitoestrogeni possiedono una particolare affinità per il recettore beta degli estrogeni, quello maggiormente rappresentato nei tessuti femminili.
  • Cosa particolarmente interessante i suoi fitoestrogeni sono presenti in forma attiva (agliconica) al contrario della maggior parte degli altri.
  • Contiene cumestrolo, una sostanza 5 volte più potente rispetto agli altri fitoestrogeni.
  • La sua farmacocinetica è migliore della soia perché raggiunge il picco ematico prima e dura più a lungo.
  • In alcuni studi ha dimostrato di inibire l’aggregazione delle cellule tumorali5.

Passiamo alla…

SOIA (GLYCINE MAX L.)

soia glycine max
soia glycine max l.

Intendiamo tutte le varietà di soia: semi gialli, neri, marroni, verdi, ecc.

  • Contiene fitoestrogeni in forma glicosilata che per essere attivati necessitano del “lavoro” della flora batterica intestinale (che per fare questo deve anche trovarsi un buono stato di salute)
  • Contiene saponine ad azione ipocolesterolemizzante
  • Aiuta il mantenimento dell’osso e la mineralizzazione

Passiamo al…

LUPPOLO (HUMULUS LUPULUS L.)

luppolo humulus lupulus
luppolo humulus lupulus

Una prova curiosa che il luppolo funziona (che viene dalle raccoglitrici)

Il luppolo, o più precisamente la polvere che esce dalle infiorescenze femminili della pianta aspirata genera comparsa di mestruo 2 giorni dopo l’inizio del raccolto. Indipendentemente dal momento del ciclo.

Il luppolo esprime soprattutto una molecola fitoestrogenica particolare che si chiama 8-PN (8-prenilnarigenina) che possiede una elevata capacità di legarsi ai recettori alfa degli estrogeni. Cosa significa questo?

Molti fitoestrogeni, come ad esempio quelli derivanti dalla soia o dal trifoglio rosso hanno una affinità specifica per i recettori beta.

Quindi, utilizzare il luppolo assieme ai più classici fitoestrogeni permette di approfittare di un’azione sinergica verso entrambi i recettori degli estrogeni (sia alfa che beta). 

In questo modo si crea una sorta di copertura totale dei tessuti femminili (sia quelli più ricchi di recettori beta, sia quelli più ricchi di recettori alfa).

Inoltre, i recettori alfa degli estrogeni sono maggiormente diffusi nel sistema nervoso (SNC). Quindi alcuni dei benefici maggiori del luppolo sono riferiti all’ansia, gli sbalzi d’umore e l’insonnia.

Aiuta a ristabilire il corretto ciclo notte-veglia grazie a un naturale stimolo della produzione di melatonina.

SALVIA OFFICINALIS

salvia officinalis
salvia officinalis

Anche la salvia ha dimostrato di possedere un’azione simil-estrogenica6 e di ridurre i sintomi della menopausa.

Agisce positivamente sul fenomeno delle vampate di calore (riducendone intensità e frequenza).

Inoltre, migliora la qualità del sonno riducendo i risvegli notturni.

MELOGRANO (PUNICA GRANATUM)

melograno punica granatum
melograno punica granatum

Il melograno è un frutto straordinario, e in particolare è uno dei più preziosi per preservare la salute femminile.

I benefici del melograno vanno dall’effetto antiobesità all’effetto fitoestrogenico, da quello antiossidante a quello “disincrostante” le arterie.

Come indicato in uno dei paragrafi iniziali sembra incredibile ma nel melograno hanno addirittura isolato l’estrone7.

L’estrone è uno dei tre principali ormoni estrogeni assieme al 17-beta estradiolo e all’estriolo.

Il melograno aiuta la salute delle ossa proteggendone la perdita durante l’osteoporosi e agevolando la formazione di nuovo osso8.

Pare che sia anche di aiuto per combattere la depressione in menopausa9.

Il melograno ha dimostrato di possedere un’azione di modulazione dei recettori degli estrogeni con effetti protettivi sul seno10.

Insomma, melograno per tutti ma se sei una donna il uso frequente dovrebbe essere imperativo. Come frutto fresco oppure succo di melograno (ma che sia puro, biologico e senza zuccheri aggiunti).

Per una volta un prodotto che fa bene è anche buonissimo! (non capita quasi mai diciamo la verità…?)

BENEFICI DEI FITOESTROGENI (APPROFONDIMENTO)

Per capire tutti i potenziali benefici dei fitoestrogeni ti basta considerare la lista dei sintomi della menopausa che ho inserito all’inizio dell’articolo.

Tutti questi sintomi possono essere ridotti sensibilmente dai fitoestrogeni.

I fitoestrogeni sono quindi utili in menopausa per ridurre i seguenti sintomi:

  • Palpitazioni > Miglioramento dei parametri neurovegetativi
  • Diminuzione della libido > Miglioramento della libido
  • Sudorazione > Riduzione dell’eccesso di sudorazione
  • Ansia > Miglioramento dell’umore e azione calmante
  • Secchezza > Miglioramento della secchezza vaginale*
  • Desiderio di piangere > Stabilizzazione dell’umore
  • Dolori muscolari > Riduzione dei dolori muscolari
  • Insonnia > Miglioramento della qualità del sonno
  • Dolori articolari > Riduzione dei dolori articolari
  • Vampate di calore > Riduzione della vampate
  • Sbalzi d’umore > Stabilizzazione dell’umore
  • Depressione > Miglioramento dell’umore
  • Irritabilità > Miglioramento dell’umore
  • Cefalea > Riduzione della cefalea

La secchezza vaginale trova un sollievo particolarmente rapido con l’uso di gel naturali ai fitoestrogeni per applicazioni locali.

Inoltre, come abbiamo già sottolineato i fitoestrogeni hanno dimostrato la loro utilità anche per la salute cardiocircolatoria e per la solidità dello scheletro (ossa).

CONCLUSIONI

La menopausa è un evento complesso. La natura però a questo riguardo offre una soluzione semplice e naturale per ridurne i fastidiosi sintomi: i fitoestrogeni.

Se la sintomatologia non è così aggressiva e tenace da giustificare una terapia ormonale sostitutiva (che posta con sé anche dei rischi), allora perché non provare un trattamento naturale a base di fitoestrogeni?

Per ottenere il massimo effetto apprezzabile dai fitoestrogeni è opportuno proseguire per un mese o più senza interruzioni, per poi continuare…

Tu cosa ne pensi dei fitoestrogeni?

…pensi che le piante siano in grado di ridurre i sintomi della menopausa? Se hai qualche commento o suggerimento in merito al digiuno intermittente scrivilo in fondo all’articolo nello spazio dedicato ai commenti. Grazie!

A presto,

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mostra fonti e risorse +

1. “Use of alternative therapies for menopause symptoms: results of a population-based survey” di Newton KM. e coll. 

2. “Pilot evaluation of flaxseed for the management of hot flashes” di Pruthi S. e coll. 

3. “Phytoestrogen intake and endometrial cancer risk” di Horn-Ross PL. e coll. 

4. “Effects of genistein and hormone-replacement therapy on bone loss in early postmenopausal women: a randomized double-blind placebo-controlled study” di Morabito N. e coll. 

5. Dagli atti di: “The Breast, First International Congress on Breast Development Functions and Disease” Torino, 27-30 Settembre 2007.

6. “Salvia officinalis for Hot Flushes: Towards Determination of Mechanism of Activity and Active Principles” di Authors Sinikka Rahte e coll. (http://foundationsinherbalmedicine.com/assets/pdf_files/FIHM_online_docs/fihm_part_3/fihm_14_womens_health_2/Handouts/Sage_HotFlashes_Mechanism.pdf)

7. “Identification of estrone in pomegranate seeds” di Erich Heftmann e coll. (https://www.researchgate.net/publication/248216568_Identification_of_estrone_in_pomegranate_seeds)

8. “Pomegranate Peel Extract Prevents Bone Loss in a Preclinical Model of Osteoporosis and Stimulates Osteoblastic Differentiation in Vitro” di Spilmont M. e coll. 

9. “Pomegranate extract improves a depressive state and bone properties in menopausal syndrome model ovariectomized mice” di Mori-Okamoto J. e coll. 

10. “Pomegranate extract demonstrate a selective estrogen receptor modulator profile in human tumor cell lines and in vivo models of estrogen deprivation” di Sreeja S. e coll. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21839626

The Menopause Solution di Stephanie S. Faubion, M.D. 2016 edizioni Mayo Clinic

Endocrinologia II edizione 2013 di Fabrizio Monaco edizioni SEU Roma

 

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