L’Hatha Yoga e la sua nascita si perdono nelle nebbie dei tempi, ed esso è stato sempre considerato una benedizione del cielo sugli uomini. Lo puoi praticare per ottenere una salute migliore e ritardare l’invecchiamento psicofisico.
Ma anche – e soprattutto- per conquistare le vette della realizzazione spirituale, alla quale i maestri spirituali e i santi di tutti i tempi hanno sempre puntato come raggiungimento più importante e superiore rispetto a qualunque altro.

hatha yoga
Anche se questa finalità superiore dello Yoga resta sempre valida anche oggi, se ti senti più pragmatico e vuoi sfruttare i benefici che la pratica di questa disciplina regala, c’è una recente ricerca -fra altre numerose- che stimola la curiosità, perché è legata alla possibilità di migliorare le performances cognitive con lo Yoga.
Le tecniche dello Hatha Yoga includono gli asanas (posizioni fisiche), esercizi di respirazione (Pranayama), concentrazione e meditazione. Queste pratiche possono determinare un cambiamento positivo nella vita emotiva e psichica interiore.
Con lo Yoga infatti la sfera interiore viene opportunamente riequilibrata, fino a giungere, col tempo e con la pratica, all’integrazione.
L’integrazione è l’equilibrio della sfera cognitiva, emotiva e volitiva dell’uomo, il tutto completamente compenetrato dalla consapevolezza. Ossia la coscienza -nello stato di integrazione- diventa padrona di un trio equilibrato costituito da volontà, pensiero ed emozione.
Questo viene anche definito come lo stato di buddità. Il Buddha infatti è in uno stato di perfetto equilibrio e totalmente consapevole (beatamente consapevole).
Ehm, ok, interessante, ma i miei progetti nel breve termine erano di dare una spintarella in più al mio cervello, di farlo performare un pò di più se possibile, non avevo in progetto di diventare un Buddha. Scusa eh…
Scusami la digressione filosofica, ma quando tocco questi temi tendo a partire per la tangente 🙂 …Ritorniamo allo studio scientifico sullo Yoga. Questo studio rivela una differenza significativa fra i praticanti di Yoga e il gruppo di controllo.
I praticanti di Yoga mostrano un maggiore volume della materia grigia nella zona frontale, limbica, temporale, occipitale, e nel cervelletto. Mentre il gruppo di controllo costituito da non praticanti di Yoga mostravano uno sviluppo inferiore di queste aree.
Inoltre gli Yogi (così si chiamano tradizionalmente i discepoli di questa disciplina) nello studio controllato hanno superato con maggior successo il test chiamato “CFQ” (Cognitive Failures Questionnaire) dimostrando un’efficienza mentale superiore alla norma, e confermando così anche i risultati del primo test sulla massa cerebrale.
I risultati relativi all’aumento di volume della materia grigia sono direttamente correlati con la durata della pratica, quindi più fai Yoga più il tuo cervello riceve benefici.
Oltre a questi risultati davvero interessanti, un altro studio (sempre riportato nella bibliografia qui sotto) conferma come dopo 6 mesi di pratica migliora anche la memoria e altri parametri psicofisiologici legati alla salute mentale e al benessere generale.
…mmmh, forse lo Yoga non sarà proprio la benedizione mandata sugli uomini di cui si parla, ma di sicuro potrebbe essermi utile per mettere sù un pò di memoria e smetterla di tappezzare casa e ufficio di post-it! e chissà, magari anche per il mal di schiena.
E dopo avere raccolto tutti i benefici per il corpo e la mente, forse ti verrà anche il desiderio di avanzare verso il vero obiettivo di questa antica disciplina: il Kaivalya, lo scopo evolutivo finale dell’uomo su questa terra secondo la disciplina dello Yoga.
Ok, benissimo, davvero! ma ora che devo fare… mica mi dovrò mettere a testa all’ingiù oppure attorcigliarmi le gambe al collo? no perché se è così, amici come prima, ma il mio rapporto con lo Yoga termina qui, prima di iniziare…
Ricorda che lo Yoga -quello autentico- non c’entra nulla con le prestazioni fisiche e il contorsionismo. Come non c’entra nulla con lo spirito di competizione (tipico degli sport). Recentemente infatti qualcuno in America ha avuto la bella di inventarsi i campionati di Yoga, una vera competizione sportiva che si gioca sulla sola esecuzione fisica degli asanas (posizioni).
Quello fisicamente più bravo, preciso e resistente vince il campionato di Yoga. Peccato che questo campionato di Yoga non c’entra nulla con lo Yoga! è invece solo l’espressione di un malinteso nato nella testa dell’ideatore e di quelli che vi partecipano.
Tu puoi fare Yoga seduto in una delle posizioni più semplici che ci siano (siddhasana o mezzo loto) come mostra nella foto qui a lato il maestro Iyengar, prendendo consapevolezza dei movimenti del tuo respiro: stai già facendo Yoga.
Perché come dice il mio insegnante di Yoga: “Il lavoro che si fa con lo Yoga è interiore, la posizione è solo una scusa per esercitare questo lavoro interiore”.
Il lavoro interiore che si fa durante l’esecuzione degli asanas (posizioni) è un lavoro di presenza mentale, auto osservazione, consapevolezza. Se esegui una qualunque delle più semplici posizioni dello Hatha Yoga e stai attento ai movimenti che esegui o al tuo respiro ti assicuro che stai già facendo Yoga, anche se i tuoi piedi non si trovano dietro alla tua testa.
Per passare quindi alla pratica e provare (cautamente mi raccomando) alcune posizioni, inizia dalle più semplici – ma ugualmente benefiche – come janu sirsasana, che vedi nell’illustrazione qui a lato (prima una gamba e poi l’altra).
Anch’io ho iniziato proprio con questa semplice posizione la mia sperimentazione con lo Hatha Yoga, tanti anni fa!
Se vuoi approfondire, dai un’occhiata in fondo all’articolo alle risorse consigliate per proseguire il tuo cammino con lo Yoga, o naturalmente scegliti la tua classe di Yoga e buttati nella mischia!
A presto,
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La scienza dello Yoga - Commento agli yogasutra di Patanjali di I.K.Taimni ed. Ubaldini.
Teoria e pratica dello Yoga di B.K.S. Iyengar ed. Mediterranee
"Yoga meditation practitioners exhibit greater gray matter volume and fewer reported cognitive failures: results of a preliminary voxel-based morphometric (VBM) analysis" di Brett Froeliger e coll.
"Improvement in physiological and psychological parameters after 6 months of yoga practice" di K.K.F. Rocha, e coll.
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io adoro lo pratico
Grazie per tutte le informazioni (molto) valide che ci dai. Sono utili e interessanti. Avevo già deciso di iniziare questa disciplina a settembre, adesso ne sono più convinta.
Ciao Maria, grazie, è un piacere.. allora, buon divertimento con la tua nuova classe di Yoga 🙂
Molto interessante. Grazie!!!
Ciao Fernanda, grazie a te. A presto, Manuel.