Paleo Dieta: salutare o sannosa? (basato su numerose ricerche)

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La paleo dieta è basata su un’idea che fa presa sull’immaginario dell’appassionato di nutrizione. Anch’io diversi anni fa sono stato ipnotizzato da questa idea del “ritorno alle condizioni nutrizionali originarie – quindi più salutari – dell’uomo”.

paleo dieta

Oggi avendo sedimentato, approfondito e rielaborato questa teoria della paleo dieta, sono emersi alcuni importanti errori di interpretazione. Questi portano a credere a un’idea profondamente sbagliata e dannosa…

Cioè che per gli esseri umani sia salutare comportarsi come dei carnivori.

Andiamo quindi a scoprire cosa c’è che non va nella paleo dieta.

Ma prima riconosciamogli anche i pregi

PALEO DIETA: LA PARTE BUONA

Le idee giuste della paleo dieta sono le seguenti (supportate non da una mia opinione soggettiva ma dalle conoscenze più consolidate in tema di sana alimentazione).

Ad esempio, è una buona idea quella di evitare:

  • Gli alimenti processati e industrializzati
  • Le bevande zuccherate
  • I cibi raffinati
  • Gli zuccheri
  • I latticini

È una buona idea anche quella di inserire nella propria alimentazione quotidiana:

  • Noci e altri semi oleaginosi
  • Verdure
  • Frutta

Questi sono gli spunti corretti della paleo dieta.

Maaa…

PALEO DIETA: IL LATO OSCURO

L’idea dell’essere umano come cacciatore-raccoglitore fa sì che il focus dell’appassionato di paleo dieta cada irrimediabilmente su un’alimentazione carnivora a base di carne e pesce.

In fondo il fascino che esercita la paleo dieta è in buona parte associato al fatto che finalmente uno si puo’ mangiare tutte le bistecche che vuole!

…e santo cielo, che liberazione! ci voleva finalmente una teoria nutrizionale che desse libero sfogo al vorace carnivoro che si cela dentro di noi 🙂

Ma siamo proprio sicuri di apprezzare la carne come farebbe un VERO carnivoro?

ESPERIMENTO IMMAGINATIVO PER CAPIRE SE SEI UN VERO CARNIVORO/ONNIVORO

Per capire se davvero apprezziamo la carne come farebbe un carnivoro basta fare un semplice esperimento immaginativo.

Prova a immaginare di trovarti di fronte a una zebra squartata con le interiora che le escono fuori…

L’odore dei liquidi corporei caldi emanano dalla carcassa, odori che vanno dalla bile, all’urina, alla linfa, al sangue e così via.

Che impressione ti fa tutto ciò?

Ti viene l’acquolina in bocca? oppure non ti si chiude per caso lo stomaco?

È proprio per questo motivo che Ace Ventura (qui in basso) produce l’effetto comico da scompisciarsi …

Ma questo non è l’unico sostegno all’idea che non siamo per niente carnivori.

In primo luogo le prove più solide provengono dalle ricerche scientifiche che mostrano gli benefici straordinari provenienti da un’alimentazione prevalentemente vegetariana rispetto a qualunque altro tipo di alimentazione (dopo li vediamo).

Inoltre, altre evidenze scientifiche (che vedremo fra poco) invece smontano la teoria alla base delle paleo dieta, secondo cui il periodo paleolitico (o età della pietra) è il periodo evolutivo che bisogna prendere in considerazione riguardo alla dieta giusta da adottare.

PRIMO PROBLEMA: UOMO CACCIATORE-RACCOGLITORE O RACCOGLITORE-CACCIATORE? E ASPETTATIVA DI VITA…

Nell’articolo “Lo zucchero fa male” abbiamo un po’ approfondito i motivi per cui sia più corretta l’interpretazione di un nostro progenitore raccoglitore-cacciatore (cioè più raccoglitore di specie vegetali e molto meno cacciatore) rispetto all’interpretazione del cacciatore-raccoglitore.

Ma le considerazioni che riguardano l’uomo della pietra non si fermano qui…

Gli studi sull’antico uomo di Neanderthal (vissuto nel paleolitico medio tra i 200.000 e i 40.000 anni fa) mostrano che si è spinto più di tutti gli altri suoi precursori verso un’alimentazione carnivora.

Ma ci sono due cose da evidenziare riguardo all’uomo di Neanderthal…

ALCUNE PECULIARITA’ DELL’UOMO DI NEANDERTHAL

1) È vissuto solo per un breve tratto dell’intera storia evolutiva umana (160.000 anni sono un segmento breve dell’evoluzione umana). Dopo di che si è estinto, forse proprio a causa della sua eccessiva specializzazione nella scelta della carne e pesce come alimenti principali1

2) Si stima che la sua aspettativa media di vita si aggirasse attorno ai 25 anni2. Le condizioni ambientali, anche estreme, verso le quali si era spinto l’uomo di Neanderthal (freddo intenso e caccia degli animali) riducevano drasticamente la sua aspettativa di vita.

25 anni sono troppo pochi per permettere ad un’alimentazione a base di carne di produrre danni cronici. Quindi l’aspetto della sopravvivenza vinceva su quello della longevità.

OGGI LA VITA È MOLTO PIÙ ESTESA (QUINDI…)

Ma oggi per fortuna possiamo scegliere la longevità invece di essere costretti alla sopravvivenza in condizioni estreme.

Oggi con un’aspettativa di vita di 75-85 anni il nostro organismo ha tutto il tempo di sviluppare le numerose patologie cronico-degenerative causate da un’alimentazione a base di carne.

Quindi dobbiamo mettere tutta l’attenzione in quello che scegliamo di mangiare e bere giorno dopo giorno.

SECONDO PROBLEMA: IL PERIODO PALEOLITICO (CONSIDERATO NELLA PALEO DIETA) RAPPRESENTA SOLO UN BREVE 10% DELL’INTERO PERCORSO EVOLUTIVO UMANO (MANCA UN 90%!)

L’uomo ha iniziato a vivere di agricoltura a partire da 15.000-10.000 anni fa.

10.000-15.000 anni sono un brevissimo lasso di tempo del periodo evolutivo umano. Si pensa che questo sia un periodo di tempo insufficiente per determinare dei sostanziali cambiamenti nella nostra genetica.

Da cui la proposta della paleo dieta: torniamo tutti a nutrirci come facevano i nostri progenitori dell’età della pietra, che sono vissuti a partire da circa 2.000.000 di anni fa.

Ok, ma il problema di questo ragionamento consiste nel fatto che anche 2.000.000 anni sono un breve lasso di tempo rispetto all’intera storia evolutiva umana.

QUANDO È INIZIATA VERAMENTE LA STORIA EVOLUTIVA DELLA RAZZA UMANA?

Secondo la biologia evolutiva, i primi ominidi hanno iniziato a fare la loro comparsa a un certo punto all’inizio del Miocene3, circa 20.000.000 di anni fa!

paleo dieta miocene
3. Katharine Milton “Hunter-gatherer diets—a different perspective” The American Journal of Clinical Nutrition.

Stiamo parlando di almeno 20 milioni di anni fa.

Mentre, il periodo evolutivo umano preso in considerazione della paleo dieta è solamente il 10% del totale (2.000.000 anni su 20.000.000 di anni).

…e il restante4 90% perché non viene considerato?

paleo dieta human evolution
4. Eaton SB, Konner M. “Paleolithic nutrition. A consideration of its nature and current implications” The New England Journal of Medicine.

Se vogliamo veramente ritornare a nutrirci come facevano i nostri progenitori, allora dobbiamo osservare un quadro temporale più ampio, invece di restringere la nostra visione a un frammento parziale.

Cos’hanno sempre mangiato i nostri antenati primati durante quell’ampio 90% di tempo vissuto sulla terra (nell’arco di 18.000.000 di anni)?

…Per il 98% PIANTE!

Per il 90% del nostro sviluppo evolutivo che parte dai progenitori primati ci siamo nutriti come fanno le scimmie: 98% di piante (s’intende verdure e loro prodotti) e solo un misero 1-2% al massimo di animali (per lo più insetti).

L’assetto genetico umano sviluppatosi nel corso di 20-25.000.000 di anni e probabilmente è stato solo minimamente modificato dall’avvento del “breve” periodo da cacciatore-raccoglitore.

Non è un caso che il ritorno a una dieta vegetariana porti solo enormi benefici anche all’essere umano odierno (vedi prossimo paragrafo).

VITAMINA C: UN’ALTRA PROVA A SOSTEGNO DELLA NOSTRA NATURA VEGETARIANA

L’essere umano è una delle poche creature (assieme ad altre -non a caso- strettamente vegetariane) ad avere perso nel corso della sua evoluzione la capacità di sintetizzare la vitamina C.

Che significato puo’ avere la perdita della capacità di auto-produrre le proprie scorte di vitamina C?

Beh, in primo luogo significa che la natura ha reputato sacrificabile questo meccanismo biochimico. Ogni volta che puo’ risparmiare energia la natura opta per il risparmio.

Ma perché si è potuto risparmiare energia eliminando definitivamente questa autoproduzione interna di vitamina C?

Perché evidentemente gli umani hanno sempre potuto approvvigionarsi di questa vitamina essenziale in modo abbondante dalle piante e dai loro frutti.

IN NATURA ASSUMEVAMO 10 VOLTE PIÙ VITAMINA C RISPETTO A OGGI

È stato stimato che in condizioni naturali (se ci nutrissimo come i nostri progenitori) l’apporto di vitamina C sarebbe 10 volte superiore rispetto al consumo odierno.

Da qui la sacrificabilità della capacità sintetica della vitamina5.

Perché spendere energia biochimica nella sintesi di questa vitamina quando possiamo assumerne sempre in abbondanza dall’esterno?

Questo potrebbe essere un ulteriore dato sostegno della nostra natura prevalentemente vegetariana.

Lo stesso si puo’ dire degli altri sistemi antiossidanti dell’organismo…

Una grande protezione antiossidante ci è sempre venuta in aiuto dal mondo vegetale. Il fatto di ridurre l’assunzione di vegetali riduce questa auspicabile protezione “esterna” e ci espone a malattie e invecchiamento che altrimenti potremmo ridurre notevolmente con il loro aiuto.

(PROBABILMENTE) LA PROVA PIU’ SOLIDA DELLA NATURA VEGETARIANA / VEGANA DELL’ESSERE UMANO

Se avessimo solo un dato per orientarci nella nostra nutrizione, probabilmente sarebbe questo…

Immagina una bilancia fatta così:

[PRODOTTI ANIMALI]—[PRODOTTI VEGETALI]

Su un piatto della bilancia hai i prodotti di origine animale e sull’altro piatto hai i prodotti di origine vegetale.

Più aumenti l’assunzione di prodotti animali e riduci quelli vegetali più il rischio di malattia cresce.

Al contrario, più aumenti l’assunzione di prodotti vegetali e riduci quelli animali più il rischio di malattia si riduce e il corpo è in grado di attivare certi meccanismi di auto-guarigione.

POSSIBILITA’ DI DIGERIRE È DIVERSO DA SALUBRITA’

Certo che possiamo mangiare anche la carne e i latticini, possiamo in qualche modo nutrircene, ma poi a lungo termine finisce che ci ammaliamo a causa loro.

Cosa succede invece quando scegliamo di nutrirci con la nostra vera alimentazione naturale (costituita almeno dal 95% di piante)?

In questo caso il nostro organismo mette in modo processi di auto-guarigione

  • L’occlusione dei vasi sanguigni regredisce spontaneamente6
Una dieta a base di vegetali produce la regressione del danno cardio vascolare.
  • Alcuni tumori regrediscono spontaneamente7

Quindi, viene ristabilita naturalmente la migliore condizione di salute in tutti gli organi.

Che tipo di carnivoro potrebbe mai trovare giovamento dall’esclusione degli alimenti di origine animale? capisci che c’è qualcosa che non torna…

Oppure, hai mai sentito di carnivori che abbiano ritrovato la salute correggendo la propria alimentazione in senso vegetariano/vegano?

Giornale titola: “Leone diventa vegetariano e ritrova la salute!” mmmmh, ti pare? 🙂

Al contrario, se costringi un leone a nutrirsi di noci, semi e piante -ammesso che ci riesci- accade questo (vedi sotto):

LE POPOLAZIONI RURALI ODIERNA CHE SI NUTRONO ANCORA COME L’UOMO HA SEMPRE FATTO

Certe popolazioni rurali odierne presenti soprattutto in alcune aree della Cina e in Africa seguono ancora un’alimentazione vicinissima alle abitudini dei nostri antenati più lontani.

L’alimentazione di questi popoli è costituita di piante (e loro prodotti), quindi molte fibre e antiossidanti.

Risultato?

Questi popoli sembrano “inspiegabilmente” protetti da tutte le maggiori malattie8,9 che colpiscono l’uomo moderno: cancro, infarto, ictus, e altre malattie cronico-degenerative sono virtualmente assenti.

Al contrario le stesse malattie nei paesi industrializzati assumono proporzioni epidemiche!

COME SI SPIEGANO ALCUNI BENEFICI DELLA PALEO DIETA?

Alcuni studi mostrano dei benefici associati alla paleo dieta. Come si spiega questo?

È tutto relativo…

Se passi da un’alimentazione a base di cibo spazzatura alla paleo dieta otterrai dei benefici.

Perché una dieta a base di cibo spazzatura (zuccheri, cibi raffinati, grassi trans, latticini, conservanti, ecc.) è peggiore della paleo dieta.

Il fatto di eliminare gli alimenti processati e industrializzati, le bevande zuccherate, i cibi raffinati, gli zuccheri e i latticini come propone la paleo dieta è ottimo.

Il fatto di inserire nella propria alimentazione quotidiana noci e altri semi oleaginosi, verdure e frutta è altrettanto corretto.

Peccato che quell’ammasso di prodotti animali caldamente consigliati sovrastano il “lato buono” della paleo dieta.

PALEO DIETA VS. DIETA VEGETARIANA O VEGANA

Ma se si mette a confronto la paleo dieta con una dieta vegetariana o vegana, allora vince quest’ultimo approccio basato sull’esclusione totale o quasi degli alimenti di origine animale e sull’inclusione di tanta verdura e frutta.

Inoltre c’è una cosa che in pochi evidenziano, ed è questa…

Spesso nella paleo dieta vengono utilizzati anche i legumi, ma questo è un “errore” dal punto di vista della teoria su cui si basa la paleo dieta.

I legumi come anche i cereali sono vietati nella paleo dieta. Ma a volte vengono invece aggiunti. Proprio all’uso (improprio) dei legumi si puo’ attribuire almeno una parte di certi benefici della paleo dieta. 

Infatti i legumi da soli hanno mostrato di ridurre la mortalità del 7-8% per ogni 20g aggiunti all’alimentazione quotidiana10.

UN ALTRO PROBLEMA CHE RIGUARDA LA PALEO DIETA APPLICATA OGGI: LA CARNE DEL PALEOLITICO

Mettiamo anche un altro elemento sulla bilancia…

La carne degli animali selvaggi dell’età della pietra era qualitativamente superiore rispetto a qualunque allevamento odierno.

La carne (ad esempio) di un pennuto del paleolitico non era di certo contaminata dal piombo come invece un pollo dei nostri giorni.

Prendi ad esempio uno degli alimenti più in voga nella paleo dieta: il brodo di gallina

Una ricerca effettuata sul brodo di gallina11 ha evidenziato la presenza di piombo nel brodo.

Il piombo non ha un vero “livello di sicurezza”, è in qualche grado tossico a tutti i livelli. Quindi sarebbe meglio evitare qualunque fonte di contaminazione, seppur minima.

Ma si sarà certamente trattato di una di quelle galline delle industrie tradizionali no? …eh, no, era una bella gallina da allevamento biologico.

Quindi la carne12 (anche quella bio), come anche il pesce13 non assicura l’assenza di contaminanti tossici come piombo, mercurio, arsenico.

ANCORA UN ALTRO PROBLEMA CHE RIGUARDA LA PALEO DIETA APPLICATA OGGI: IL DIGIUNO

Il seguace della paleo dieta spesso mangia carne e/o pesce tutti i giorni.

Ma gli umani del paleolitico non avevano di certo l’opportunità di nutrirsi tutti i santi giorni in questo modo.

È ragionevole pensare che invece fossero costretti a periodi di restrizione calorica e di digiuno più o meno lunghi in funzione della disponibilità di risorse alimentari. Come puoi immaginare il cibo allora era difficile da procurare, soprattutto durante i mesi freddi.

PER CONCLUDERE (IN SINTESI)

Alcuni dei benefici della paleo dieta possono facilmente essere associati all’eliminazione dei cibi spazzatura e all’inserimento di frutta e verdura, non certo all’uso della carne e altri prodotti animali.

N°1. Per il 90% del nostro sviluppo evolutivo ci siamo nutriti come le scimmie: 98% piante, frutta, semi, e solo un misero 1-2% al massimo di animali (per lo più insetti)

N°2. Stiamo bene e ritorniamo in salute solo quando la nostra alimentazione è composta per la maggior parte di piante (s’intende verdure e loro prodotti). Infatti, l’incidenza di patologie cronico-degenerative aumenta (a volte drasticamente) quando nella nostra alimentazione riduciamo la quota di piante e aumentiamo la quota di alimenti di origine animale (non importa se provengono da allevamenti biologici). 

Quindi, se vuoi tornare a nutrirti davvero come i nostri antenati biologici hanno fatto per il 90% del tempo scegli un’alimentazione a base di verdure, frutta, semi oleaginosi e cereali integrali.

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A presto,

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