I fitati sono “vampiri dei minerali” o molecole salva-vita?

I fitati contenuti nei legumi, cereali integrali e semi sono “vampiri dei minerali” o molecole salva-vita?

[Tempo medio di lettura: 8 minuti]

L’argomento di oggi sono i fitati (o acido fitico). Perché la scelta di questo particolare argomento?

Oggi si sentono ancora affermazioni del tipo…

I fitati sono anti-nutrienti, i fitati sequestrano minerali, i fitati devono essere ridotti al minimo. Potrebbero rappresentare addirittura una della cause dell’osteoporosi“. 

Forse questo atteggiamento timoroso nei confronti dei fitati ha fatto il suo tempo e oggi potrebbe non avere più senso di esistere grazie a nuove, più solide e stimolanti ricerche che sono emerse recentemente…

Ti parlerò di importanti studi che hanno trasformato i fitati da “vampiro di minerali” a molecola salva-vita.

…Del resto i fitati sono naturalmente contenuti in alcuni degli alimenti universalmente riconosciuti (su base scientifica) come i più sani al mondo.

Ossia: cereali integrali, semi oleaginosi e legumi.

Ci sarà un motivo se questi alimenti sono invariabilmente associati a una maggiore longevità e salute!

Ma partiamo un attimo dall’inizio della storia…

I fitati hanno una natura di molecola chelante, cioè tendono a legarsi a diversi minerali riducendone parzialmente l’assorbimento (o biodisponibilità).

Ora, abbiamo bisogno di una quota fisiologica di minerali a disposizione dei vari lavori che le cellule devono compiere e per il loro ruolo strutturale (nelle ossa e nei denti).

Su questo niente da dire…

Ma, è davvero così rilevante il ruolo di “anti-nutriente” dei fitati?

Quanto il timore di assumere troppi fitati dovrebbe tenerci lontano dall’assunzione di questi cibi super salutari?

…e quanto dovremmo attenerci alla pratica dell’ammollo-a-ogni-costo per ridurre il contenuto di fitati di questi alimenti? 

Il conflitto è tangibile: da una parte abbiamo questi alimenti salutari, dall’altra però sappiamo che contengono una molecola disturbante, accusata di rivestire il ruolo di anti-nutriente.

Che fare? …….

Alla fine di questo podcast vedrai i fitati sotto una nuova luce.

Scoprirai anche la parte sommersa dei fitati, quella parte che non è ancora famosa quanto la loro più nota caratteristica chelante.

Questa parte sommersa però include dei benefici di portata così rilevante per la salute che metterà totalmente in ombra la caratteristica chelante…

E vedrai anche come la loro azione chelante sia facilmente superabile – ti mostrerò fra un attimo 3 semplici modi per superarla mantenendo così solo i benefici dei fitati.

INIZIAMO A VEDERE DA VICINO L’AZIONE DEI FITATI COME CHELANTI DEI MINERALI

La preoccupazione in merito al rapporto fra fitati e demineralizzazione è nata inizialmente da alcune ricerche datate ed effettuate sugli animali, che mostravano un effetto di demineralizzazione ossea.

Ma ricerche più recenti effettuate sugli umani cos’hanno rilevato? 

Se i fitati riducono l’assimilazione di minerali (come ad esempio il calcio) allora gli individui che consumano giornalmente una consistente quantità di fitati andrà più probabilmente incontro a problemi legati alla riduzione di densità ossea come l’osteoporosi, giusto? 

Studi più recenti effettuati su campioni di migliaia di esseri umani mostrano l’esatto opposto.

I fitati hanno un effetto antiosteoporotico. Cioè negli umani -al contrario di quanto era emerso 50 anni fa con gli esperimenti sugli animali- è stato dimostrato che, un basso consumo di fitati assume la dimensione di un fattore di rischio per l’osteoporosi (non il contrario!).

Tutti i dati recenti sugli umani mostrano una correlazione inversa fra livelli interni di fitati e densità ossea.

Più fitati nel corpo sono associati a ossa più dense, meno fitati nel corpo sono associati a ossa meno dense.

Tradotto..

Chi consuma pochi fitati è più probabilmente destinato allo sviluppo di ossa più deboli.

Al contrario, chi consuma più fitati è avvantaggiato nel mantenimento di ossa forti.

Lo stesso beneficio di preservazione della salute delle ossa grazie ai fitati è stato riscontrato anche in una delle categorie più a rischio per questo genere di problemi: ossia le donne in menopausa.

Per questa azione è stato scoperto un meccanismo specifico…

Infatti, anche a livello biochimico è stata scoperta e compresa l’azione “salva-ossa” dei fitati basata sulla loro capacità di “spegnere” l’attività delle cellule che distruggono il tessuto osseo (che si chiamano osteoclasti).

Da questa prospettiva i fitati assumono quasi il ruolo di un farmaco antiosteoporotico (ma a differenza dei farmaci – non ci sono effetti collaterali). Altro che sequestro di minerali e rischio di osteoporosi!

Ma se nonostante tutte le prove a sostegno dell’effetto benefico che i fitati apportano alle ossa, dovesse ancora restare qualche legittimo timore sulla loro caratteristica chelante… ossia, se comunque ci disturba l’idea che questi fitati riducano l’assimilazione dei minerali che assumiamo con l’alimentazione, ecco cosa possiamo fare…

3 MODI PER EVITARE IL RISCHIO DI ANDARE A CORTO DI MINERALI QUANDO ASSUMI FITATI CON LA DIETA

1. Incrementare il consumo di verdura

A parità di fitati consumati tramite cereali integrali, legumi e semi oleaginosi, aumentando la quantità giornaliera di verdure superi la soglia di azione chelante dei fitati e così avrai naturalmente a disposizione più minerali.

2. Aggiungere un pò di equiseto nelle minestre o nelle tisane

L’equiseto è la pianta regale per chi vuole acquisire minerali importanti per la salute delle ossa e per i tessuti.

È una delle fonti più ricche di silicio biodisponibile.

Questo minerale (meno famoso del calcio o del magnesio) è straordinariamente importante per la salute di ossa, pelle e arterie. 

Una sana abbondanza di questo minerale nell’organismo puo’ determinare una buona resistenza delle ossa (meglio di quanto fanno calcio o magnesio) riducendo così il rischio di fratture.

Allo stesso modo, la sua presenza conferisce alle arterie una maggiore capacità elastica. Arterie più elastiche sono capaci di resistere meglio nel tempo a tutte le sollecitazioni che il loro ruolo richiede. 

Ti ricordo che anche le coronarie e l’aorta sono arterie, e rivestono un ruolo di eccezionale importanza per la salute del cuore. Questo minerale meno noto puo’ migliorarne lo stato di salute nel tempo. 

Devi sapere che il suo ruolo nella salute di ossa e arterie non è stato ancora compreso bene. Si sa però con certezza che esso gioca un ruolo importantissimo a livello di questi tessuti. 

L’equiseto è ricco di silicio e anche di altri minerali importanti come calcio, cloro, magnesio, fosforo, potassio, zolfo e ferro.

Quindi può rappresentare uno dei modi più semplici e naturali per assicurarsi sempre una buona scorta di minerali. (fra parentesi alcuni studi rivelano -come accade spesso per le specie vegetali- anche una qualità antitumorale dell’estratto di equiseto).

…Infine, il terzo modo per bypassare l’effetto chelante dei fitati è…

3. Aumentare il consumo di aglio e cipolla (perché aumentano la biodisponibilità dei minerali assunti con la dieta).

Aglio e cipolla sono naturali potenziatori della biodisponibilità dei minerali che assumiamo con la dieta.

Cioè, quando tu cucini dei cereali integrali assieme a 1-2 spicchi d’aglio oppure 1-2 fette di cipolla puoi aumentare fino al 50% in più la biodisponibilità di alcuni importanti minerali come zinco e ferro contenuti nei cereali.

Non è fantastico?

Quindi adesso hai 3 modi, non uno, per avere un buon apporto di fitati senza temere che possano sequestrarti minerali che ti sono necessari.

Del resto, hai mai sentito qualcuno che sia stato demineralizzato da un elevato consumo di cereali integrali e fagioli? mmmh.

L’unico modo in cui verosimilmente i fitati potrebbero ridurre il nostro apporto di minerali causando dei problemi è fondamentalmente solo in presenza di un elevato consumo di fitati associato a una dieta povera di nutrienti.

In tutti gli altri casi è veramente improbabile.

Ok, Bene, abbiamo visto come sia facile superare il problema relativo all’aspetto chelante dei fitati. Ma perché dovremmo preoccuparci così tanto di preservare il contenuto di fitati degli alimenti che assumiamo?

…Perché queste straordinarie molecole ricoprono delle funzioni protettive diversificate e così importanti che VOGLIAMO assumerli, non ridurne l’assunzione!

Vediamo quali benefici sono associati ai fitati:

  • Riduzione della glicemia e del colesterolo LDL (cattivo)
  • Effetto antiossidante
  • Riduzione delle calcificazioni dei vasi sanguigni
  • Protezione dai calcoli renali
  • Effetto detossificante contro i metalli tossici
  • Infine PROTEZIONE ANTITUMORALE

Soffermiamoci un attimo su quest’ultimo aspetto, perché è quello che più degli altri sta emergendo con forza dagli esperimenti effettuati sia nei tessuti isolati che negli esseri umani…

Riguardo ad esempio al cancro del colon, partendo dal fatto che tutta la carne aumenta drasticamente il rischio di cancro del colon (circa il doppio la carne rossa e il triplo la carne bianca) con l’aumentare del consumo di legumi (ricchi di fitati) diminuisce il rischio di ammalarsi di cancro al colon nonostante il consumo di carne.

Quindi ci sono due modi per proteggersi dal cancro al colon…

  1. Ridurre il consumo di carne
  2. Aumentare il consumo di legumi (che sono un’ottima fonte di fitati).

La medesima protezione dei legumi avviene contro i polipi (che rappresentano la formazione da cui poi si sviluppa il cancro del colon).

Uno studio mostra infatti come questa protezione non avviene con le verdure o la frutta ma solo con i legumi, quindi è probabilmente associata ai fitati di cui sono ricchi.

La protezione antitumorale dei fitati agisce su diversi livelli. È proprio questa una delle caratteristiche che ne definisce il valore preventivo o terapeutico.

Vediamo su quali diversi livelli agiscono…

Le cellule tumorali hanno bisogno di un particolare enzima (chiamato metalloproteasi) per invadere efficacemente l’organismo ospite.

I fitati inibiscono proprio la produzione di questo enzima, riducendo così il rischio di metastasi.

Non solo, altri studi hanno evidenziato come i fitati inibiscano OGNI stadio dello sviluppo del cancro: adesione, migrazione, invasione.

Anche la prevenzione e il trattamento del cancro al seno trova un alleato molto interessante nei fitati.

La caratteristica di naturale agente antitumorale dei fitati si esprime anche in altri esperimenti…

È stato dimostrato come i fitati assunti con la dieta vengono rapidamente assorbiti nel tratto gastrointestinale e da lì passano rapidamente all’interno delle cellule tumorali (quando queste sono presenti).

Quindi, i fitati raggiungono eventuali tessuti di natura tumorale anche se questi si trovano distanti dal tratto gastrointestinale (attraverso il quale vengono assorbiti).

Sono svariati i tipi di tumore che i fitati hanno dimostrato di inibire:

  • Leucemia
  • Cancro al colon
  • Cancro al seno (sia estrogenico che non-estrogenico)
  • Cancro alla… Laringe, Cervice, Prostata, Fegato, Pancreas
  • Melanoma
  • Più altri meno comuni

Cosa importante, questa azione dei fitati è limitata alle cellule tumorali e non affligge in alcun modo le cellule sane.

Queste molecole straordinarie attaccano le cellule tumorali da numerosi angoli diversi. Non da un solo punto, ma da svariati punti diversi, così da risultare più efficaci nella loro azione protettiva.

Qualche esempio di queste azioni fra loro sinergiche contro il cancro? eccole qua…

Azione antiinfiammatoria, immunostimolante, detossificante, modulazione dello sviluppo cellulare, soppressione della proliferazione incontrollata e in più una spiccata azione di inibizione del sistema di nutrimento dei tessuti tumorali (azione anti-angiogenetica).

Alcuni studi mostrano addirittura la capacità dei fitati di stimolare la trasformazione delle cellule tumorali in cellule normali (quindi una inversione del processo neoplastico).

Insomma, ormai hai capito che considerare i fitati semplicemente come “anti-nutrienti” è un pò come quello che accade nella parabola del dito e della luna, nella quale il saggio indica con il dito la luna…

Non concentrarti sul dito o ti perderai tutta la gloria paradisiaca della luna” 🙂 

Se ti concentri su quell’aspetto essenzialmente trascurabile (o quantomeno facilmente superabile) dei fitati relativo alla chelazione dei minerali, rischi poi di perderti tutti gli straordinari benefici protettivi che possono regalarti.


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Fonti e risorse:

Urbano G. e coll. “The role of phytic acid in legumes: antinutrient or beneficial function?

López-González AA. e coll. “Phytate (myo-inositol hexaphosphate) and risk factors for osteoporosis

Lopez-Gonzalez AA. e coll. “Phytate levels and bone parameters: a retrospective pilot clinical trial

López-González AA. e coll. “Protective effect of myo-inositol hexaphosphate (phytate) on bone mass loss in postmenopausal women” 

Arriero Mdel M. e coll. “Inositol hexakisphosphate inhibits osteoclastogenesis on RAW 264.7 cells and human primary osteoclasts

Metal Absorption by Equisetum (Horsetail)

Al Mohammed HI. e coll. “Anticancer activity of EA1 extracted from Equisetum arvense

Gautam S. e coll. “Higher bioaccessibility of iron and zinc from food grains in the presence of garlic and onion

Graf E e coll. “Dietary suppression of colonic cancer. Fiber or phytate?

Singh PN. e coll. “Dietary risk factors for colon cancer in a low-risk population

Lanza E. e coll. “High dry bean intake and reduced risk of advanced colorectal adenoma recurrence among participants in the polyp prevention trial

Kapral M. e coll. “The effect of inositol hexaphosphate on the expression of selected metalloproteinases and their tissue inhibitors in IL-1β-stimulated colon cancer cells

Tantivejkul K. e coll. “Inositol hexaphosphate (IP6) inhibits key events of cancer metastasis: II. Effects on integrins and focal adhesions” 

Bacić I. e coll. “Efficacy of IP6 + inositol in the treatment of breast cancer patients receiving chemotherapy: prospective, randomized, pilot clinical study

Vucenik I. e coll. “Protection against cancer by dietary IP6 and inositol

Vucenik I. e coll. “Cancer inhibition by inositol hexaphosphate (IP6) and inositol: from laboratory to clinic

R. Greiner e coll. “Phytate – an undesirable constituent of plant-based foods?

Abulkalam M. Shamsuddin “Anti-cancer function of phytic acid

Vucenik I. e coll. “Protection against cancer by dietary IP6 and inositol

Vucenik I. e coll. “Anti-angiogenic activity of inositol hexaphosphate (IP6)”

Shamsuddin AM. “IP6: a novel anti-cancer agent

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