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Manuel Casadei | Informazioni per un upgrade salutistico naturale

Lo zucchero fa male? 36 cucchiai di saccarosio in una fanta e i sostituti naturali (realmente salutari)

Lo zucchero fa male? 36 cucchiai di saccarosio in una fanta e i sostituti naturali (realmente salutari)

di Manuel Casadei

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Indice dei contenuti

  • LO ZUCCHERO FA MALE?
  • LO ZUCCHERO FA MALE? UN OCCHIO ALLA GENETICA DELL’UOMO
    • L’UOMO RACCOGLITORE-CACCIATORE
    • ALIMENTI E BEVANDE NATURALI: UNA DOMANDA GUIDA
    • ALIMENTAZIONE MEDITERRANEA (POVERA)
    • 3 PROBLEMI DELLO ZUCCHERO:
    • FRUTTOSIO & BEVANDE ZUCCHERATE
    • 3 ALTERNATIVE ALLO ZUCCHERO
    • PER CONCLUDERE

LO ZUCCHERO FA MALE?

lo zucchero fa male

Per cercare di capire se lo zucchero fa male, vorrei fare un bel viaggio nel passato evolutivo dell’essere umano, per vedere la cosa da una prospettiva particolare: l’evoluzione del corpo umano all’interno del suo ambiente naturale.

Non solo questo però, se lo zucchero fa male infatti, l’unico modo serio per capirne di più è prendere un corpo di ricerche abbastanza ampio e rilevante (avendole a disposizione), poi trarre qualche conclusione.

Se a queste ricerche riusciamo anche ad aggiungere qualche elemento in più, tanto meglio. Una prospettiva diversa, le proprie esperienze personali, possono essere tutti elementi di aiuto per capire meglio se davvero lo zucchero fa male.

Non che questo decreti un’incontestabile verità, perché la realtà è talmente complessa che possiamo tutt’al più ottenere dei validi indizi per muovere i passi in una direzione piuttosto che in un altra.

Ma appare sempre più necessario che tu faccia la tua personale ricerca su quello che ti giova e quello che ti danneggia, perché chi si dovrebbe occupare di te là fuori (gli organismi pubblici) non spendono le risorse necessarie per prevenire i problemi.

Piuttosto, sono molti a guadagnare nella ‘soluzione’ del problema (di salute) quando questo di manifesta con terapie che intervengono ma non curano. Per questo motivo dovresti informarti -anche- da solo, imparando a leggere tra le righe e capire di chi fidarti e di chi non fidarti troppo.

Infatti, nella tua valutazione non vale nemmeno ascoltare tutti i professori che fanno i loro interventi in TV perché sembra evidente che alcuni nomi altisonanti non parlino per il bene del cittadino, quanto invece per sostenere certe aziende alimentari e farmaceutiche.

LO ZUCCHERO FA MALE? UN OCCHIO ALLA GENETICA DELL’UOMO

Il tuo organismo com’è oggi è il frutto di un processo evolutivo lento che dura da milioni di anni.

evoluzione-uomo-modernoCi stiamo ancora evolvendo ma, ancora oggi, tutto il nostro assetto genetico e metabolico è praticamente uguale a quello dell’uomo preistorico cacciatore-raccoglitore.

Attraverso un’insieme di analisi di vari dati, si riesce ad avere un quadro abbastanza completo dell’alimentazione che potremmo definire davvero naturale per l’essere umano.

Queste analisi1,2,3,4 comprendono:

  1. Rinvenimento di attrezzi per la caccia e la pesca
  2. Analisi della composizione delle feci fossilizzate
  3. Analisi delle ossa (datazione e composizione)
  4. Studio delle abitudini alimentari delle tribù indigene

Cacciatore-raccoglitore è il termine che è stato adottato per indicare le abitudini alimentari dell’uomo preistorico. Ma in realtà sarebbe più appropriato invertire i due termini: raccoglitore-cacciatore. Cioè, in primo luogo raccoglitore, e poi in minima parte cacciatore-pescatore (e insettivoro).

L’UOMO RACCOGLITORE-CACCIATORE

pinoliInfatti, gli studi sugli indigeni5 mostrano che la porzione di dieta vegetariana e di quella carnivora dell’assetto ancestrale onnivoro dell’uomo è ripartita in circa l’80% vegetariana (tuberi, radici, frutti, bacche, semi, noci, funghi) e circa il 20% carnivora-pescivora.

Inoltre nel menù erano inclusi marginalmente anche bruchi, vermi, lumache e altri molluschi, chiocciole, insetti, crostacei, raramente uova e miele.

Che i nostri antenati preistorici fossero cacciatori lo attestano le armi da caccia e da taglio ritrovare ovunque nel mondo. Ma questo non significa che mangiassero solo carne, anche perché cacciare e pescare sono attività estremamente difficoltose (faticose e a volte pericolose) e con scarse probabilità di successo.

Immagina quanto poteva essere difficile trovare, snidare, rincorrere e poi colpire, centrare, riuscire ad abbattere ed infine recuperare un animale in natura. Decisamente più facile e comodo raccogliere semi, funghi, radici e frutti…

E’ stato sempre più semplice cercare i prodotti della madre terra piuttosto che avventurarsi nelle attività di caccia o pesca.

Cosa significa questo in pratica? (un indizio per capire se ha senso dire che lo zucchero fa male)

ALIMENTI E BEVANDE NATURALI: UNA DOMANDA GUIDA

Significa semplicemente che per avere degli indizi in merito a quello che è un alimento o bevanda salutare oppure dannosa puoi iniziare sempre col chiederti:

“Questo è un alimento -o bevanda- che anche i miei progenitori preistorici avrebbero potuto trovare e utilizzare in natura”?

Questa è solo una “domanda guida” per intuire in modo più immediato la natura degli alimenti e bevande che ti vengono proposte.

Se l’alimento è industrializzato, eccessivamente processato, arricchito di additivi, conservanti, inserito in contenitori dai dubbi effetti sulla salute, in ognuno di questi casi sai che quell’alimento non è in sintonia con il tuo assetto metabolico geneticamente predisposto.

In ognuno di questi casi si crea un “attrito metabolico” (disarmonia) fra i composti innaturali che ingerisci e la capacità del tuo metabolismo di elaborarli. Con questo non voglio proporre un approccio talebano e un ritorno alla preistoria alimentare.

Invece questo è un modo per capire (anche grazie al principio del contrasto) quanto sia diversa la dieta moderna rispetto a quella realmente naturale. 

Una delle migliori correzioni che puoi fare (continuando a rimanere all’interno della comunità moderna?) è quello di virare verso una dieta mediterranea povera.

La vera dieta mediterranea non è quella che ti vogliono vendere in TV fatta di spaghetti di farina bianca. Questa è una deriva culturale, spesso sostenuta ingiustamente anche da (pseudo)medici e (pseudo)nutrizionisti.

ALIMENTAZIONE MEDITERRANEA (POVERA)

L’autentica dieta mediterranea5 originaria e povera è fatta da cereali integrali, tanta verdura, frutta, legumi e olio di oliva come fonte principale di grassi. Un pò di pesce, solo occasionalmente carne.

Ricorda quindi che l’80% circa delle risorse alimentari dei nostri antenati provenivano dalla raccolta selvatica di fonti vegetali (tuberi, radici, frutti, bacche, semi, noci, funghi).

Che cosa caratterizza tutte queste fonti alimentari?

  • Un contenuto di carboidrati a basso indice glicemico
  • Hanno un contenuto di grassi di buona qualità
  • Sono dotate di un’elevato quantitativo di fibre
  • Forniscono un buon apporto di proteine vegetali
  • Inoltre: contengono vitamine, minerali, antiossidanti
  • Sono povere di zuccheri

Hai notato la parte che dice “poveri di zuccheri”?

funghiPoveri di zuccheri, ma i carboidrati non sono assenti. Si stima che l’uomo preistorico assumesse circa 100g di carboidrati al giorno (tra tuberi, radici, frutti, bacche, semi, noci, funghi).

L’apporto di proteine e grassi (per circa 1g/kg peso corporeo al giorno) oltre che dalle fonti vegetali provenivano anche da una certa quota di carne e pesce, che come indicato sopra poteva all’incirca ammontare a un 20% rispetto al totale4.

Questo è uno schema della probabile alimentazione dell’uomo allo stato naturale, fondata sui dati scientifici provenienti da varie fonti. 

Lo zucchero era virtualmente assente. Non c’erano proprio! (l’unico zucchero era il miele in quantità minime e comunque quasi mai disponibile).

Non puoi pensare di costringere il corpo ad adattarsi immediatamente alle proposte alimentari artificiose che sforna ogni giorno l’industria alimentare. Non si adatterà abbastanza in fretta…

…in caso contrario, il risultato (è davanti agli occhi di tutti) saranno le malattie, che si sono amplificate a dismisura a partire dal cambiamento radicale della dieta naturale. Tumori, diabete, ipertensione, obesità, malattie neurodegenerative.

Chi pensa di poter assumere senza problemi tutto quello che è oggi disponibile sul mercato, lo fa a rischio della propria salute. Infatti per quanto il corpo possieda straordinarie capacità di resistenza, prima o poi cede agli stimoli dannosi che gli scarichiamo addosso continuamente.

Quindi, direi che…. sì, lo zucchero fa male.

Ovviamente s’intende come di solito si usa lo zucchero, cioè diverse volte al giorno e tutti i giorni.

Un pò di zucchero nella crostata della nonna la domenica non creerà particolari problemi in un organismo mediamente sano. Fra l’altro, in questo esempio, lo zucchero utilizzato nella crostata sarà la parte minore della quota di zuccheri totali utilizzati nell’impasto di farina doppio zero (il problema in questo esempio si sposterebbe nell’impasto “00” oltre che nel suo contenuto di zucchero).

3 PROBLEMI DELLO ZUCCHERO:

  1. E’ ovunque
  2. Spesso non sei consapevole di assumerne con diversi cibi o bevande (perché è nascosto sotto sinonimi che non conosci o peggio ancora ti vengono vendute alternative “sane” che hanno un effetto peggiore sulla salute rispetto allo zucchero comune)
  3. Anche in piccole quantità genera l’attivazione di meccanismi di dipendenza mediati dal rinforzo positivo. Te la senti in tutta onestà di dirti immune da questo meccanismo insito nel cervello di tutti noi?

dipendenza-dallo-zucchero…Dicevo, te la senti ti dichiararti immune dal richiamo dello zucchero?

Sta a te fare un autoanalisi sulla situazione reale. Se sei capace di limitarti allora…bravooò?

FRUTTOSIO & BEVANDE ZUCCHERATE

Lo zucchero fa male soprattutto in forma di fruttosio e soft drink (bevande zuccherate)

Devi sapere che i peggiori nemici da cui stare alla larga, stando alle ricerche7,13 sono:

A) Il fruttosio: da qui la necessità di lasciare perdere tutte le alternative pseudo sane come i vari sciroppi di agave, acero, miele (il miele è un eccezione, per cui in piccole dosi -non più di mezzo cucchiaino indicativamente al dì- può anche essere terapeutico, di più no). Riguardo al fruttosio particolare attenzione bisogna porla anche nei confronti dei gelati, che spesso sono fatti con abbondanti quantità di sciroppo di fruttosio.

B) I Soft drinks (sia contenenti saccarosio sia contenenti dolcificanti artificiali): perché in forma liquida riversano rapidamente zuccheri indesiderati nel fegato, dove attivano dei meccanismi di produzione di grasso e molecole dannose per la salute.

Hai presente quanto zucchero contiene una semplice lattina di fanta da 330ml? 40 grammi = 8 cucchiaini di zucchero da cucina.

zucchero-fanta-330ml

Quindi, se passi alla bottiglia di fanta da 1,5 litri hai 180 grammi di zuccherooooo!!!! = 36 cucchiaini di zucchero ?

zucchero-fanta-1litro

E quanto tempo ci vuole per finire una bottiglia di fanta da 1,5 litri se sei abituato ad usarla come farebbe un adolescente? in un paio di giorni sarà finita. Ripeti l’assunzione ogni due giorni e alla fine del mese (2,7kg) e dell’anno (32,4kg) il pancreas e il fegato saranno costretti ad una fuga disperata (se solo potessero farlo…).

fegato-cartoonEcco perché lo stato della California6 ha messo una tassa sui distributori di bevande zuccherate, ed ecco perché fra le dichiarazioni perentorie ed inequivocabili del WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) viene suggerito di evitare il consumo di bevande zuccherate7 (nota: non limitare bensì evitare).

Un grande problema del fruttosio (lo zucchero da cucina detto saccarosio ne contiene il 50%) è che, in aggiunta al suo contenuto calorico, causa obesità e problemi ad essa quasi sempre associati, come ipertensione, diabete, malattie cardiache, malattie renali13,14 in quanto attiva determinate vie metaboliche che portano a questi risultati.

E’ come un interruttore molecolare che -se viene attivato troppo- conduce nella direzione sbagliata: verso la sindrome dismetabolica9,10,11,12.

Anche in questo caso, se guardi il fruttosio da una prospettiva evolutiva, ti accorgi che nell’ambiente naturale, in cui l’essere umano è sempre vissuto, il fruttosio ha il suo ruolo positivo.

All’approssimarsi dell’inverno l’uomo (in natura) deve proteggersi dal freddo e dalla carenza di cibo accumulando grasso. Quindi la disponibilità di frutta (fonte di fruttosio) dall’estate all’autunno lo ha sempre aiutato a far questo tramite un meccanismo reversibile di sindrome dismetabolica*.

*meccanismo reversibile di sindrome dismetabolica: è il meccanismo metabolico con cui alcuni ricercatori interpretano l’adattamento al clima invernale (caratterizzato da freddo e scarsità di risorse) degli animali ibernanti.

Ma oggi, con la disponibilità diffusa e permanente di zucchero (che include fruttosio) è come se il nostro metabolismo fosse continuamente spinto verso la sindrome dismetabolica e quindi l’accumulo di grasso e le patologie croniche ad esso associate.

E’ il momento di vedere qualche alternativa allo zucchero…

3 ALTERNATIVE ALLO ZUCCHERO

Non ti nascondo che la soluzione migliore sarebbe quella di eliminare i sapori troppo dolci, quindi i dolcificanti, anche naturale. Comunque tenendosi in mente questo obiettivo a lungo termine, nel frattempo i sostituti migliori che puoi usare sono:

  • Stevia (meglio in polvere, le compressine sono virtualmente insolubili):
    E’ un dolcificante del tutto naturale. Non è senza calorie, ma questo non è una cosa negativa. Al contrario, sono i dolcificanti artificiali che ingannano l’organismo fornendogli un gusto dolce che non ha calorie, e che alla fine produce uno squilibrio ormonale. Inoltre, ha un elevato potere dolcificante quindi ne basta davvero poca.
  • Xilitolo: è un dolcificante da estrazione naturale (frutti e piante) che dolcifica come il saccarosio ma ha il 40% di calorie in meno. L’indice glicemico dello xilitolo è la metà rispetto al saccarosio. Protegge anche dalla carie dentale. Nel passaggio auspicabile ad un’alimentazione senza dolcificanti aggiunti, sia la stevia che lo xilitolo rappresentalo allo stato attuale le migliori alternative allo zucchero e agli altri dolcificanti naturali o artificiali dannosi (a patto che il loro utilizzo sia comunque limitato al minimo). Il passaggio ad un dolcificante decisamente migliore rispetto a tutti gli altri e quello verso la vaniglia naturale.
  • vanigliaVaniglia (polvere): La vaniglia in polvere rappresenta un modo fantastico per dolcificare perché il suo composto aromatico vanillina stimola la produzione di serotonina8 (un neurotrasmettitore associato al buon umore). Non ha un potere dolcificante molto elevato e proprio per questo è più vicina ad un sapore dolce naturale che non crea i problemi tipici dei dolcificanti eccessivamente dolci.

PER CONCLUDERE

Hai appena visto quanti danni può provocare lo zucchero, ma questo forse lo sapevi già, o almeno lo sospettavi. Forse però non sapevi che le alternative dolcificanti considerate erroneamente salutari come lo sciroppo d’agave possono essere peggio dello zucchero stesso.

Comunque non ti affliggere, se vuoi dolcificare, dal caffè alle torte casalinghe (sempre integrali se possibile!), ora hai 3 belle alternative naturali a disposizione, e stavolta sono davvero salutari. Ricorda solo di non esagerare con nessuna, altrimenti non ti ‘disintossicherai’ mai dal gusto iper-dolce (che difficilmente trovi in natura).

Vedrai, che tutti i cambi d’abitudine, all’inizio può essere un pò impegnativo, ma dopo sarai felice di avere migliorato un aspetto importante della tua alimentazione (e di quella dei tuoi cari… se riesci a convincerli).

A presto,

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DISCLAIMER MEDICO E LEGALE:
Le informazioni fornite dal sito web manuelcasadei.com non sono intese a diagnosticare, trattare e prevenire nessun disagio o malattia. Il fruitore di questo sito web è sempre responsabile per la sua salute e Manuel Casadei, ti incoraggia a seguire questi consigli con l’approvazione e la supervisione di un medico di fiducia e declina ogni responsabilità riguardo ad azioni compiute seguendo ciò che è scritto in queste pagine.

Immagini: Google immagini.

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Commenti

  1. Alberto L. Beretta dice

    3 Ottobre 2016 alle 16:13

    Articolo utilissimo.
    Appena troverò la vaniglia o la stevia in polvere sarò ben felice di sostituire il dolcificante, anche se privo d’aspartame, che uso da decenni anni al posto dello zucchero.
    Bevo tè o caffè alla mattina e a pranzo.

    Rispondi
    • Manuel dice

      3 Ottobre 2016 alle 22:11

      Ciao Alberto, ottimo! dopo avere provato queste alternative facci sapere come ti sembrano. A presto, Manuel

      Rispondi
      • Giuseppe dice

        9 Ottobre 2016 alle 11:06

        Dr. Casadei ….grande articolo, meraviglioso, come sempre del resto, preciso e dettagliato senza fronzoli, e con un pizzico di ironia sottintesa che mi piace tanto. Complimenti!!!!

        Rispondi
        • Manuel dice

          9 Ottobre 2016 alle 12:24

          Ciao Giuseppe, che bel complimento, grazie davvero! mi dai la carica 🙂 , alla prossima, stammi bene. Manuel

          Rispondi
  2. Francesco dice

    6 Settembre 2017 alle 13:39

    Salve, trovo questo articolo abbastanza ben fatto ma con un’unica, grave eccezione: la crociata contro il fruttosio. Il corpo ha bisogno anche di zuccheri, così come ne avevano bisogno i nostri antenati. Alla loro dieta c’è da aggiungere, per forza di cose, la presenza della frutta. Io non sono antropologo ma uso solo il buon senso, cioè è il minimo che i nostri antenati mangiassero la frutta. E la frutta contiene fruttosio, che è uno degli zuccheri (totalmente naturali poi) principali di cui il corpo ha bisogno. Nel leggere questa crociata contro il fruttosio, credo che l’autore dell’articolo l’abbia confuso col saccarosio.
    La frutta fa bene e non poco, questo è scientificamente dimostrato da anni.

    Rispondi
    • Manuel dice

      6 Settembre 2017 alle 14:21

      Francesco, ciao. Partiamo dal fatto che NON ho confuso il fruttosio col saccarosio. Fra l’altro spiego la differenza fra fruttosio e saccarosio all’interno del testo. Piuttosto, mi spiace vedere che il tuo commento non è stato preceduto dalla lettura dell’intero articolo, come dovrebbe avvenire. Infatti, all’interno del testo spiego come i nostri progenitori mangiassero (ovviamente) frutta, ma in quantità limitata alla disponibilità in natura, limitatamente al periodo di naturale disponibilità (cioè non mangiavano l’ananas a Natale come facciamo noi), e lo facevano in condizioni di scarsità di risorse alimentari.

      Io non faccio nessuna crociata, invece è abbastanza chiaro che la tua sia una reazione emotiva perché qualcuno ha “parlato male” del fruttosio o della frutta, perché molto probabilmente tu sei fruttariano o qualcosa del genere. Ancora una volta è l’irrazionalità e la chiusura mentale dell’essere umano a dettare i comportamenti… invece di leggere tutto l’articolo (corredato da riferimenti scientifici) e SCOPRIRE qualcosa di nuovo su frutta e fruttosio hai preferito reagire subito scrivendo il tuo commento e tenendoti strette le tue attuali idee.

      Che peccato! (leggi Jiddu Krishanmurti).

      Ti interessa scoprire qualcosa di nuovo su frutta e fruttosio in modo ancora più approfondito? Ecco qua: https://www.manuelcasadei.com/il-fruttosio-fa-male/ (chissà se questa volta la reazione commentatoria sarà preceduta dalla lettura di ciò che s’intende commentare? 🙂 )

      Rispondi

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